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Emorragia cerebrale in gravidanza, salvate mamma e bimba

05 gennaio 2021 | 17.22
LETTURA: 2 minuti

Emorragia cerebrale in gravidanza, salvate mamma e bimba

Un'emorragia cerebrale al quinto mese di gravidanza che ha messo in pericolo la vita di una giovane mamma di 24 anni e della sua bambina. Un caso che risolto positivamente grazie ai medici dell'ospedale Cardarelli di Napoli che hanno realizzato il difficile intervento senza arrecare danni alla bimba nel grembo materno. "Francesca è stata ricoverata prima di Natale con sintomi preoccupanti", spiega il direttore dell’Unità operativa complessa di Neurologia e Stroke Unit dell'ospedale partenopeo, Valentino Manzo.

La ragazza "aveva un'afasia e un iniziale disturbo motorio al braccio e alla mano destra, nonostante la giovane età abbiamo pensato subito ad uno stroke ischemico". Diagnosi da confermare, stando però attenti ad evitare l’impiego di macchinari che potessero nuocere alla bambina. Di qui la scelta del team plurispecialistico di procedere in emergenza con una risonanza magnetica. Le indagini, ricorda il primario di Neuroradiologia, Mario Muto, "hanno poi evidenziato una malformazione vascolare arterovenosa".

Quando "una malformazione di questo tipo sanguina - aggiunge Muto - il rischio di un’emorragia entro sei mesi, o al massimo un anno, è del 30%. Avevamo l’obbligo di intervenire". Ma era necessaria un'operazione a basso rischio per la bambina. Così, dopo un accurato studio angiografico e un serrato confronto tra specialisti, la decisione è ricaduta su un trattamento endovascolare.

Due giorni dopo il ricovero, in condizioni cliniche ormai stabili, la giovane mamma è stata sottoposta al delicato intervento. Con l'uso di un micro catetere, i chirurghi hanno iniettato una sostanza capace di occludere la malformazione arterovenosa, eliminando così il rischio di una futura emorragia.

"È stato necessario pianificare l’intervento nel minimo dettaglio - conclude Muto - per utilizzare un quantitativo minimo sia di radiazioni che di sostanze potenzialmente tossiche per il nascituro. Fortunatamente tutto è andato per il meglio". Pochi giorni e Francesca è potuta tornare a casa dal marito e dal primo figlio.

"Non ho mai avuto paura per la mia vita, ma ho temuto per la mia bambina. Oggi posso dire che al Cardarelli ci hanno salvate entrambe, non li ringrazierò mai abbastanza", ha detto Francesca

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