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Energia, Assocarta: “Con ‘tagliabollette’ rischio aumenti per gli imprenditori”

18 giugno 2014 | 14.43
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“Una penalizzazione che va ad aggiungersi alla più salata bolletta energetica d’Europa e che comporterà crisi aziendali e inevitabili ricadute occupazionali’’. Così il presidente Paolo Culicchi, aprendo oggi a Roma l’assemblea pubblica ‘’Diamo energia alla carta’

Energia, Assocarta: “Con ‘tagliabollette’ rischio aumenti per gli imprenditori”

‘’Se per ridurre le bollette delle Pmi nel ‘Tagliabollette’ si introdurrà il pagamento dei corrispettivi di trasporto, distribuzione e degli altri oneri sull’autoconsumo di energia elettrica in cogenerazione ad alto rendimento e basso impatto ambientale, per i nostri imprenditori cartari significherà un ulteriore e ingiustificato aumento dei costi energetici. Penalizzazione che va ad aggiungersi alla più salata bolletta energetica d’Europa e che comporterà crisi aziendali e inevitabili ricadute occupazionali’’. Così il presidente di Assocarta Paolo Culicchi, aprendo oggi a Roma l’assemblea pubblica ‘’Diamo energia alla carta’’.

‘’Il costo dell’energia in Italia, che incide sul valore aggiunto dell’industria cartaria per oltre il 35% (con punte del 50%), è fino a tre volte quello tedesco e due volte quello francese. E nonostante ciò in questi due Paesi, con vari provvedimenti, si continua a fare una politica industriale per promuovere il manifatturiero - aggiunge Culicchi - In Italia, invece, la stessa tipologia di cliente paga circa 140 euro per MWh, che potrebbe scendere a 110 euro/MWh qualora avesse il diritto di prendere il massimo sconto previsto dall’articolo 39. I costi accessori della bolletta dell’energia elettrica nel loro complesso sono circa 60 euro/MWh, almeno pari a quello dell’energia se non addirittura superiore’’.

La questione è, quindi, ridurre i costi energetici per tutti. In quale modo? “Ci sono diverse aree di inefficienza nel mercato elettrico che possono essere rimosse o ridotte con effetti positivi per tutte le categorie di consumatori, Pmi ed energivori. Ad esempio, il ruolo dell’Acquirente Unico - continua - Nel 2014, con un mercato reale che esprime un valore medio di 52 Euro/MWh annui (peraltro in discesa) gli acquisti dell’Au segnano ancora 80 euro/MWh. Un’altra voce su cui agire è l’incremento dei costi di distribuzione, che incidono per oltre 600 milioni annui. Altro tema è la Sicilia: nel 2013 ha rappresentato un maggior costo per il sistema per oltre 500 milioni di euro’’.

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