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Enrico Vanzina: "Ormai i produttori sono dei poveracci"

14 ottobre 2019 | 13.20
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Lo sceneggiatore e produttore al Terni Pop Film Fest: "Fanno i film con i soldi degli altri"

(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

"Ormai i produttori sono dei poveracci che fanno i film con i soldi degli altri. Anche per questo non abbiamo più il cinema popolare". Parola di Enrico Vanzina che, da sceneggiatore e produttore cinematografico, conosce la materia direttamente. Vanzina, che esordì firmando nel 1976 la sceneggiatura di 'Oh, Serafina!'diretto da Alberto Lattuada, insieme a Giuseppe Berto e allo stesso Lattuada, nella giornata finale della seconda edizione del Terni Pop Film Fest – Festival del Cinema Popolare, ha tenuto una masterclass intitolata 'Viaggio nella storia del cinema popolare', lamentando l'allontanamento reciproco fra cinema e giovani, rivendicando il ruolo della commedia all'italiana e ricordando lo scomparsi fratello Carlo.

Vanzina ha poi sostenuto che "negli ultimi quindici anni non abbiamo più una rappresentazione di questo Paese attraverso i giovani", sottolineando che "i giovani si sono molto allontanati dal cinema. Non solo sono diffidenti nell’andare in sala ma anche nel raccontare il cinema. Si sta creando un enorme vuoto generazionale che non riusciamo a riempire in nessun modo. Un cinema così diventa formalista, sparisce. Questa è davvero una cosa drammatica".

"La commedia all’italiana - ha rivendicato Vanzina - ha raccontato il nostro Paese molto meglio anche della letteratura. Abbiamo avuto grandi scrittori e sceneggiatori come Flaiano, Steno, Age, Scarpelli, Sonego, Scola. Se nelle scuole, invece di studiare sempre e solo Dante e Manzoni si studiasse un po’ di commedia all’italiana, i nostri ragazzi saprebbero meglio chi siamo e da dove veniamo".

Durante l’incontro non sono mancati altri riferimenti ai grandi nomi del cinema italiano: "Dino Risi è il regista che forse amo più di tutti - ha proseguito Vanzina - è così incredibilmente semplice. Pensiamo a 'Il sorpasso', in quel film c’è tutto, c’è il senso della vita. Risi riesce a darci un ritratto perfetto dell’Italia, anche attraverso l’uso delle canzoni del tempo, cosa che all’epoca era qualcosa di molto innovativo. Una vita difficile è un film struggente. Un ritratto meraviglioso di come vorremmo cambiare il mondo, ma alla fine è il mondo a cambiare noi".

Vanzina ha ricordato anche suo padre Steno regista di classici come 'Febbre da cavallo': "La forza della commedia sta nell’osservazione e non solo. A parte mio padre erano tutti di sinistra ma nessuno moralista. Nostro padre ci ha insegnato ad osservare e ad ascoltare le ragioni dell’altro. E’ importante stare in mezzo alla gente per capire come mangiano, come parlano".

Il suo libro dal titolo 'Mio fratello Carlo', dedicato al fratello scomparso lo scorso anno, è stato l'ultimo argomento toccato da Vanzina: "Volevo scrivere la storia d’amore di due fratelli. Tra i vari aneddoti c’è un momento in cui eravamo in ufficio Carlo ed io. Lui stava male, lui lo sapeva ed anche io ovviamente, ma nonostante la malattia continuava a venire in ufficio come se niente fosse e con una forza incredibile".

"Un giorno c’è stato un lunghissimo silenzio - ha proseguito Enrico Vanzina sempre riferendosi al fratello Carlo - E’ venuto verso di me, mi ha sfiorato i capelli e mi ha detto 'non ti preoccupare, ho avuto una vita meravigliosa'. E’ vero, ha avuto una vita meravigliosa. Abbiamo girato il mondo cercando di lavorare con tutti i più grandi attori italiani e non solo. Bisogna innamorarsi degli attori quando si fa cinema e bisogna innamorarsi anche delle donne. Carlo nutriva un fortissimo amore nei confronti delle donne".

Il cineasta ha concluso con una citazione di Flaiano: "Scrivere serve a sconfiggere la morte, me lo disse Flaiano quando da ragazzo gli chiesi a cosa servisse scrivere. Mi piace pensare che un giorno una ragazza giovane di Terni o di qualunque altra città entrerà in libreria e toccherà questo libro. Così scoprirà Carlo ed io avrò sconfitto la morte".

Il Terni Pop Film Fest si è concluso con l’anteprima del film 'Yuli – Danza e libertà' di Icíar Bollaín scritto dallo sceneggiatore Palma D’Oro, Paul Laverty, alla presenza dell’attore Santiago Alfonso,in uscita nelle sale cinematografiche dal 17 ottobre distribuito da EXITMedia.

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