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Enzo Bearzot, 10 anni fa l'addio al ct dell'Italia mundial

19 dicembre 2020 | 15.01
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(Fotogramma)
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Il 21 dicembre di 10 anni fa moriva all'età di 83 anni a Milano, Enzo Bearzot, l'indimenticato ct dell'Italia 'mundial' del 1982. Nasce ad Ajello del Friuli, in provincia di Udine, il 26 settembre 1927 e prima di diventare allenatore gioca nella squadra della sua cittadina nel ruolo di difensore o mediano, poi in Serie B con la Pro Gorizia, quindi in serie A (per complessivi 251 incontri) nell'Inter, nel Catania e nel Torino. All'apice della sua carriera disputa anche una partita con la maglia nazionale, nel 1955.

Terminata la sua carriera di giocatore nel 1964, inizia un periodo di apprendistato come tecnico, prima seguendo i portieri del Torino, poi sulla panchina al fianco di Nereo Rocco. E' poi assistente di Giovan Battista Fabbri sempre al Torino, prima di trasferirsi a Prato. Poi diviene assistente di Ferruccio Valcareggi, ct della nazionale maggiore, che segue ai mondiali 1970 in Messico e 1974 in Germania. Poi alla guida dell’Under 23 e nel 1975, aiutante di campo del ct Fulvio Bernardi­ni. Nel 1977, quando Bernar­dini si fa da parte, Bearzot diventa commissario tecnico azzurro.

Il lavoro del tecnico friulano inizia a mostrare i suoi frutti ai mondiali del 1978: l'Italia termina al quarto posto, mostrando - a detta di quasi tutti gli opinionisti - il miglior gioco della manifestazione. Due anni dopo ai campionati Europei che si svolgono in Italia, gli azzurri chiudono nuovamente quarti. E' in Spagna, ai mondiali del 1982, che Bearzot compie un miracolo sportivo.

La prima fase del campionato mostra una squadra modesta, dagli altrettanto modesti risultati. Le scelte del ct sembrano piuttosto controverse. La critica da parte dei giornalisti verso la nazionale e il suo allenatore è dura, impietosa e feroce, tanto che porta il 'vecio' a decidere per il silenzio stampa, evento assolutamente nuovo allora. Ma Bearzot, oltre alla preparazione tecnica, si dimostra capace di infondere ai suoi ragazzi coraggio, speranza e una forte forza morale.

E' così che l'11 luglio 1982 la squadra azzurra, con il suo allenatore, sale sul tetto del mondo battendo la Germania nella storica finale vinta per 3-1. Nello stesso anno a Bearzot viene insignito del prestigioso titolo di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Dopo la Spagna arriva la delusione della mancata qualificazione agli Europei del 1984, poi arrivano i mondiali del 1986 in Messico dove l'Italia non brilla ed esce agli ottavi contro la Francia. Dopo questa esperienza Bearzot si dimette. In totale ha collezionato 104 panchine con 51 vittorie, 28 pareggi e 25 sconfitte. Il suo successore sarà Azeglio Vicini.

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