cerca CERCA
Sabato 27 Aprile 2024
Aggiornato: 00:26
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Eredità Sordi, tutti assolti

28 febbraio 2019 | 11.56
LETTURA: 5 minuti

Il testamento resta alla Fondazione

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Si chiude così in primo grado il processo sull’eredità Sordi che vedeva imputate nove persone accusate a vario titolo di circonvenzione di incapace e ricettazione ai danni di Aurelia Sordi, sorella di Alberto, morta a 97 anni il 12 ottobre 2014. Al centro del contendere una donazione di 2,3 milioni fatta al personale di servizio dall’anziana quando però, secondo l’accusa, era già incapace di intendere e di volere.

Il giudice Maria Elena Mastrojanni della settima sezione penale del tribunale di Roma ha inoltre disposto il dissequestro e la restituzione di tutte le somme e dei conti correnti sequestrati agli imputati, fra cui c’erano alcuni dei più stretti collaboratori del popolare attore e della sorella, tra cui il factotum Arturo Artadi, la moglie (deceduta a processo in corso) e altri 5 dipendenti di Villa Sordi, oltre al notaio Gabriele Sciumbata e l'avvocato Francesca Piccolella, per i quali la Procura aveva chiesto 4 anni, e l’avvocato Carlo Farina (per lui il pm aveva chiesto 2 anni).

TESTAMENTO RESTA ALLA FONDAZIONE - Con la sentenza di oggi, il testamento lasciato da Aurelia Sordi a favore della Fondazione Museo Alberto Sordi resta valido a tutti gli effetti. Sul patrimonio di oltre 50 milioni di euro c’erano scontri, sfociati anche in una causa civile intentata dai parenti dell’attore per chiederne l’annullamento. "Sfido chiunque, alla luce di questa sentenza, a sostenere che il testamento a favore della Fondazione che io rappresento non fosse valido", ha commentato l’avvocato Nicoletta Piergentili, legale di parte civile per conto della Fondazione Museo.

"Accettiamo e rispettiamo la sentenza - ha commentato dal canto suo l’avvocato Andrea Maria Azzaro, difensore dei parenti di Sordi, costituitisi a processo - un conto però sono le donazioni ai domestici, un conto è l’impugnativa del testamento. La partita al tribunale civile è ancora da giocare".

LE TAPPE DELLA VICENDA - Ecco in sintesi le tappe processuali più importanti in questa vicenda:

- febbraio 2013: la procura di Roma apre un'inchiesta sull'eredità di Alberto Sordi ipotizzando il tentativo di circonvenzione di incapace nei confronti della sorella Aurelia. A far scattare l’inchiesta è una segnalazione fatta un mese prima dal direttore della Banca Popolare di Sondrio di via Cesare Pavese dove Artadi aveva depositato una delega firmata dall’anziana donna per la gestione dei suoi beni.

- 15 settembre 2014: il pubblico ministero Eugenio Albamonte chiede dieci rinvii a giudizio nei confronti dell’autista di 'Albertone' e della moglie Luna Zavala Salinas (nel frattempo deceduta), degli avvocati Carlo Farina e Francesca Piccolella, il notaio Gabriele Sciumbata e di altri 5 dipendenti: per l’accusa avrebbero ricevuto in diverse occasioni cospicue somme di denaro varianti dalle 150mila alle 400mila euro.

- 23 settembre 2014: la Cassazione convalida il sequestro di circa 400mila euro in donazioni e il divieto di avvicinarsi ad Aurelia, sorella dell'attore, nei confronti dell'ex factotum della famiglia.

- 12 ottobre 2014: muore a 97 anni Aurelia Sordi, sorella dell’’Albertone’ nazionale. Lo stesso giorno Artadi interviene con una nota denunciando che la morte dell’anziana è avvenuta proprio pochi giorni dopo il suo allontanamento da Villa Sordi e che la salute "della signorina Sordi, fino alla fine di settembre era stata ottima" ed era "improvvisamente decaduta dopo il mio allontanamento. Lei e Alberto sono stati per me come dei nonni, quasi dei genitori. Mi hanno fatto venire dal Perù che avevo appena diciotto anni e mi hanno insegnato tutto" scrive nella nota.

- 20 ottobre 2015: i dieci indagati vengono rinviati a giudizio dal gup Costantino De Robbio.

- 3 ottobre 2018: il pm Eugenio Albamonte chiede una condanna a 4 anni e una multa di 2500 euro per il notaio Gabriele Sciumbata e per l'avvocato Francesca Piccolella, 3 anni e 5 mesi e 200 euro per l'autista Arturo Artadi che è stato a servizio sia dell'attore che della sorella, 2 anni e 300 euro di multa vengono chiesti invece per l'avvocato Carlo Farina. Per quanto riguarda il personale di servizio che avrebbe goduto di donazioni di denaro da parte di Aurelia Sordi, la Procura chiede condanne per due anni e sei mesi e 5000 euro di multa.

- 28 febbraio 2019: si arriva alla sentenza di oggi che assolve tutti gli imputati con la formula "perché il fatto non sussiste". Disposto anche il dissequestro delle somme agli imputati. Una decisione che di conseguenza fa rimanere valido a tutti gli effetti il testamento lasciato da Aurelia Sordi a favore della Fondazione Museo Alberto Sordi, contro cui decine di parenti intentano una causa civile che è ancora pendente.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza