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"Essere drag è un'arte", al via la I edizione di Drag Race Italia

12 novembre 2021 | 14.25
LETTURA: 7 minuti

La giudice del talent Priscilla: "E' la risposta dell'Italia bella ai vergognosi applausi in Senato dopo l'affossamento del ddl Zan"

 - I giudici di Drag Race Italia (Fotogramma)
- I giudici di Drag Race Italia (Fotogramma)

“Essere drag è un’arte”. Questo il claim della prima edizione di ‘Drag Race Italia’, in arrivo dal 19 novembre in esclusiva per l’Italia su Discovery+, dopo dodici edizioni del programma, creato dalla star Usa RuPaul, in giro per il mondo e la conquista di ben 24 Emmy Awards. Ma è anche “la risposta – afferma la drag queen Priscilla, una dei giudici del talent prodotto da Ballandi - ai vergognosi applausi in Senato” di quanti hanno detto sì alla tagliola affossando il ddl Zan. “Rappresentiamo l’Italia bella da applaudire - ha aggiunto - facciamo vedere al mondo che ce la possiamo fare”.

Saranno 6 le puntate da 75 minuti, con rilascio settimanale in piattaforma, del talent show in cui otto drag queen si sfidano a colpi di spettacolari performance per aggiudicarsi il titolo di “Italia’s First Drag Superstar”. La vincitrice, inoltre, diventerà ambassador Mac Cosmetics per un anno e firmerà la propria collezione di prodotti in edizione limitata. A giudicare le esibizioni tre giudici che non faranno sconti a nessuna delle concorrenti: la drag queen Priscilla, l'attrice, conduttrice e scrittrice Chiara Francini, e l'influencer e conduttore tv Tommaso Zorzi. In ogni episodio i giudici saranno affiancati da un giudice di puntata che insieme a loro commenterà e valuterà l’esibizione delle drag in gara.

“Sono emozionata – ammette Priscilla - è il sogno di una vita. Ho lasciato il Paese perché non mi sentivo a mio agio nel panorama drag italiano. Sono felice di tornare in Italia e rappresentare nel modo giusto il mondo drag. Abbiamo deciso di napoletanizzare molte frasi, ad esempio con il 'nun facite strunzate’", tradotto dalla frase di RuPaul che in un video messaggio ha voluto salutare l’edizione italiana del suo talent con un “buona fortuna e non fate stronzate”, detto in italiano e mandando un bacio. "Le drag in gara sono persone che raccontano la propria vita e che fanno questo lavoro e vivono il loro personaggio come riscatto. Anche per me essere qui è riscatto. Più di 100 persone appassionate – aggiunge - hanno lavorato con passione a questo progetto faticoso, credendoci, dalla prima all’ultima e scoprendo la drag che è in loro, anche fra le persone che non sono gay ma che si sono sentite ugualmente drag”.

Chiara Francini, 'benedizione essere giudice di questa trasmissione fatta di paillettes e di carne'

In ogni puntata le otto drag queen, provenienti da tutt'Italia, si sfidano in vere e proprie “challenge” in cui sono chiamate a sfoderare talento, carisma, coraggio, eleganza e stravaganza con l’obiettivo di raccogliere i consensi dell’intera giuria. Ironia e creatività con un pizzico di competizione sono, quindi, requisiti imprescindibili con i quali le drag queen lotteranno per rimanere in gara e cercare di arrivare fino in fondo. Oltre gli outfit scintillanti, i make-up spettacolari e le divertenti performance, in “Drag Race Italia” c’è di più... ed è il concetto di drag queen come arte performativa. Da qui il claim del programma “Essere drag è un'arte”, ovvero la capacità di evidenziare l’unicità di un essere umano attraverso il processo della trasformazione, annullando il concetto di sessualità binaria.

“Mi sento onorata, è stata una benedizione essere giudice di questa trasmissione fatta di paillettes e di carne – afferma con la sua solita verve Chiara Francini - In Italia abbiamo bisogno di essere sfamati da programmi così. Ormai io e il mio compagno sentiamo soltanto canzoni di RuPaul. Mi porto tanto godimento e leggerezza da questa esperienza, ma mi sento anche un po’ arsa come Giovanna D’Arco. L’alfabeto di Drag Race – aggiunge - si coniuga con i giovani, lo show ricalca i colori e l’arcobaleno di tutta la comunità. L’idea di avere questi look meravigliosi per noi egocentrici è meravigliosa. Le drag si mascherano per tirare fuori una parte vera che altrimenti, al di fuori dal palco, non potrebbe venire fuori”.

Alla fine di ogni puntata l’eliminata sarà ospite nel talk “After The Race” - disponibile solo su Discovery+, tutti i sabati, dal 20 novembre - in cui Tommaso Zorzi rivivrà con la concorrente i momenti più belli e più critici del percorso di Drag Race Italia. “E’ stato un sogno - lo definisce Zorzi - Ho seguito il talent fin dalla sua prima edizione. È una macchina enorme, dove c’è una energia pazzesca, farlo è una droga, le drag sono adrenalina, arte che cammina, non sai mai cosa possano fare. Sono rimasto spesso senza parole, la mia esperienza mi lascia con un senso di libertà, la consapevolezza che tutto è possibile”.

Tiziano Ferro, 'io il più grande esperto di Drag Race, grazie per aver dato importanza a quest'arte'

Laura Carafoli, Svp Chief Content Officer Discovery Italia, ha dichiarato: “Con Drag Race arriva in Italia un vero e proprio cult, un format televisivo unico diventato un fenomeno internazionale, esportato in tutto il mondo e vincitore di numerosi premi e riconoscimenti. Ci riempie d’orgoglio il fatto che sia Discovery a proporre in Italia questo show, capace di portare in scena contemporaneamente coraggio, ambizione, abilità, passione, determinazione e divertimento. Tutte qualità che appartengono anche al nostro gruppo e con le quali cerchiamo di ispirare la più ampia platea di pubblico possibile. Il programma – ha annunciato – andrà in chiaro a gennaio su Realtime. Ha una magia, una capacità di emozionare e divertire unici. È un fenomeno di costume internazionale, non solo intrattenimento, che grazie a Dimitri Cocciuti di Ballandi, che ci ha raccontato le potenzialità di questo progetto abbracciato da tutta l’azienda, porta avanti il racconto della diversità attraverso le storie vere delle drag in gara vicine a quelle di tutti noi. Esserci in Italia è un atto significativo, penso che non sapremo come fare ad accettare le richieste di tutti guest che vorranno venire in trasmissione”.

Nella III puntata, dedicata a Raffaella Carrà, ci sarà Tiziano Ferro, ha detto ancora la Carafoli, presentando il videomessaggio in cui cantautore napoletano dichiara di essere “il più grande esperto di Drag Race nel mondo. State realizzando un mio sogno: adoro l'arte drag! Chi si avvicina all'arte drag come scelta professionale nel nostro paese ha tutto il mio rispetto e il mio amore”. Ferro è stato infatti uno dei primi fan del programma, che all’uscita del primo video di presentazione ha esultato sui social per l’imminente arrivo in Italia del format. “L'arte drag - sottolinea Ferro - è un mestiere faticoso nella tv, nel teatro, nel cinema, quello che fanno loro lo fanno venti persone: trucco, parrucco, stilismo, sarti, portamento, scarpe, e loro lo fanno con un atteggiamento militare”. Tiziano Ferro si rivolge poi direttamente alle drag queen italiane: “Grazie per aver dato l'importanza che merita a quest'arte nel Mondo, che abbiamo inventato anche noi dai tempi di Pirandello - e conclude - continuate così, con spirito di divertimento, con un po' di sana cattiveria e portate avanti anche dei messaggi come avete fatto fino ad ora”.

Paloschi (Ballandi), 'orgogliosi per questa produzione'

Mario Paloschi, Ceo Ballandi, ha affermato: “Grazie all'immediata ed entusiasta condivisione con Discovery, la Ballandi è orgogliosa della produzione di questo formato pluripremiato e amato in tutto il mondo. Drag Race Italia è la migliore opportunità per tutti di vivere un nuovo modo di fare televisione all’insegna del divertimento e dell’inclusione. Le drag queen sono artiste portabandiera della libertà di vivere e dell'essere se stesse senza alcuno stereotipo”. Da parte sua, Dimitri Cocciuti, sempre di Ballandi, ha sottolineato “lo standard qualitativo elevato del format. Abbiamo voluto raccontare tutto il paese con il racconto delle drag nel cast, che hanno un livello di preparazione molto elevato. L’arte drag è molto complessa e completa, il loro livello elevato non ci ha permesso di compiere scelte con facilità. La comunità Lgbt è parte integrante di Drag Race Italia e le ragazze del cast raccontano storie intense e molto belle”, ha aggiunto, definendo Raffaella Carrà, a cui è dedicata la terza puntata, “icona immortale dell’Lgbt”.

Le otto Drag Queen pronte a tutto per vincere la prima edizione di “Drag Race Italia” sono: Ava Hangar, 36 anni di Carbonia, che si definisce “una drag rassicurante, una soubrettona svampita che non spaventa la gente”; Divinity, 27 anni di Napoli, con tante ambizioni ma soprattutto con tanta voglia di riscatto porta l’orgoglio napoletano a Drag Race Italia; Elecktra Bionic, 27 anni di Torino, posata, misurata, elegante e … giunonica con gli oltre 2 metri che raggiunge con i tacchi; Enorma Jean, 46 anni di Milano, della “old generation” e’ molto sicura di sé stessa, la sua caratterizzazione si sposa con quella di una sciura milanese un po’ snob; Farida Kant, 33 anni di Lecce, sofisticata, costumista, ballerina è una drag queen che ama stuzzicare per cercare le reazioni più impreviste; Ivana Vamp, 32 anni di Arezzo, è imponente, simpatica, con uno sguardo rivolto al passato e le mani che cuciono abiti che strizzano l’occhio all’Haute Couture; Le Riche, 35 anni di Palermo, è la muscle drag del cast, una trasformista a cui piace giocare con gli abiti e stupire con inaspettati cambi; Luquisha Lubamba, 33 anni di Bologna, è una drag prorompente, svampita quanto basta, che riesce a spiazzare con le sue performance e i suoi look.

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