Aumentano i casi di morti ritenute correlate all’amianto contenuti nell’inchiesta Eternit bis. La procura di Torino ha raccolto altri 98 casi di decesso tra gli ex lavoratori di quattro stabilimenti italiani del gruppo e contesta anche le morti di 17 italiani che avevano lavorato in due siti della multinazionale dell'amianto in Svizzera. Tra questi dei piemontesi, ma soprattutto veneti e pugliesi, che avevano lavorato in Svizzera tra metà anni Settanta e primi anni Novanta, e sono poi deceduti per mesoteliomi, asbestosi o tumori polmonari, sul suolo italiano.
L’intenzione è di aggiungere i casi ai 258 già contestati al magnate svizzero Stephan Schmidheiny nel procedimento che al momento è al vaglio della Corte Costituzionale. Le morti degli ex operai degli stabilimenti svizzeri vengono contestate anche al fratello Thomas. L'accusa è di omicidio colposo. I consulenti del pm Raffaele Guariniello stanno anche analizzando casi tra gli ex lavoratori di filiali della multinazionale a Siracusa e in Brasile, che eventualmente confluiranno nel fascicolo.