Ci saranno tre giudici donna, martedì prossimo, nel collegio della Prima sezione penale della Cassazione a mettere probabilmente la parola fine alla vicenda che vede imputato Marcello Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa con una condanna a sette anni di reclusione. A presiedere il collegio composto da cinque toghe, Maria Cristina Siotto, il magistrato che di recente ha prosciolto Niccolò Pollari e Marco Mancini per il sequestro di Abu Omar. Con la Siotto ci saranno anche Maurizio Barbarisi, Margherita Cassano, Antonella Patrizia Mazzei e Giuseppe Locatelli. Sei le cause in pubblica udienza che i cinque giudici dovranno affrontare per quel giorno, tra le quali appunto quella che vede imputato l'ex senatore Pdl. E' dunque molto probabile che il verdetto arrivi nella stessa serata. La pubblica accusa è affidata ad Aurelio Galasso.
La Prima sezione penale di piazza Cavour, dunque, martedì prossimo dovrà decidere se confermare o meno la condanna a sette anni di reclusione inflitta a Dell'Utri dalla Corte d'appello di Palermo il 25 marzo 2013 (si trattava dell'appello bis dopo l'annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione che il 9 marzo del 2012 aveva annullato la condanna d'appello. Anche la pubblica accusa, in quell'occasione rappresentata da Francesco Iacoviello, aveva dato ragione alla difesa dell'ex senatore sostenendo che "nessuno crede più al concorso esterno in associazione mafiosa").
In primo grado (Tribunale Palermo, 11 dicembre 2004), Dell'Utri era stato condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Dell'Utri, stretto collaboratore di Silvio Berlusconi sin dagli anni settanta, socio in Publitalia '80 e dirigente Fininvest, nel 1993 fondò con lui Forza Italia.
