E' durata quasi quattro ore la manifestazione di protesta dei sei lavoratori del Centro Turistico del Gran Sasso che questa mattina erano saliti su un pilone alto circa 50 metri della funivia del Gran Sasso a Torre Cerreto nel versante aquilano. I lavoratori protestavano per richiamare l'attenzione delle istituzioni e della opinione pubblica sulla situazione lavorativa d'incertezza nella quale si trovano ad operare e sopratutto sulla opportunità di avviare un progetto concretio di sviluppo dell'intera area.
Alla base della contestazione ci sarebbe il mancato rispetto, secondo fonti sindacali della Ugl, di un accordo che in caso di esuberi i sei lavoratori sarebbero stati riassorbiti dalla società di gestione idrica che invece ora vorrebbe provvedere attraverso un bando pubblico all'assunzione dall'esterno. Piu' complesso invece appare il piano industriale di nuovo sviluppo che prevede investimenti per circa 6 milioni di euro per la costruzione di una moderna seggiovia. Sul progetto si sono innescate polemiche.
Il Coordinamento EmergenzAmbiente Abruzzo 2014 che raggruppa 29 associazioni ambientaliste in una nota "ribadisce la richiesta all'Amministrazione Comunale dell'Aquila di ritirare subito il bando di gara d'appalto per la nuova seggiovia, per discutere pubblicamente questo e gli altri progetti connessi.
Il Coordinamento concorda sull'assoluta necessità di sostituire la vecchia seggiovia ''Fontari-Campo Imperatore'' con un nuovo impianto più moderno ed efficiente, smantellando però il vecchio impianto e sostituendolo con uno nuovo, utilizzando gli stessi siti già danneggiati e lo stesso tracciato: senza quindi devastare le preziosissime aree circostanti del Parco Nazionale, ricche di biodiversità e dove è anche presente una stazione di ricerca a lungo termine della Rete LTER con trent'anni di dati sulla vegetazione".
