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Expo: Di Pietro, con Mani pulite avevamo scoperto un tumore sociale

08 maggio 2014 | 17.19
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''Con 'Mani pulite' noi abbiamo scoperto un tumore sociale. Invece di curare la societa' dal tumore chi e' andato in Parlamento ha messo in piedi tutta una serie di attivita' per bloccare le indagini, per fare in modo che gli impuniti restassero tali e per fare in modo che si potesse continuare a comportare allo stesso modo: l'abolizione del falso in bilancio, l'abolizione del reato di concussione per induzione, l'abolizione del sistema delle prove che non possono valere in processi diversi dal proprio: sono esempi tipici di come la classe politica in questi anni non ha voluto vedere''. Cosi' l'ex pm di Mani Pulite Antonio Di Pietro commenta l'inchiesta di oggi della Procura di Milano sugli appalti per l'Expo 2015, al suo arrivo a Padova per un incontro elettorale dell'Idv.

''E allora, la domanda che io mi pongo in questo momento e' una sola, io che conosco bene le carte di Mani Pulite: a me raccapriccia l'idea di vedere un personaggio come Gianstefano Frigerio che aveva ancora la possibilita' di entrare dalla porta delle istituzioni. Il Greganti della situazione era un approfittatore portaborse - sottolinea Di Pietro - Ma Gianstefano Frigerio non era il portaborse, era quello che tirava le fila, anzi i fili del sistema lombardo della corruzione e della lottizzazione. Se oggi puo' ancora entrare all'interno delle istutuzioni la risposta e' una sola: chi gli ha aperto la porta o era complice allora o e' ricattato ora''.

Ed e' duro lo j'accuse dell'ex magistrato: ''La questione e' grave perche' non siamo nella cosiddetta 'Seconda repubblica', siamo nella prima repubblica 'ingegnerizzata', dove chi tirava le fila allora, le tira ancora adesso, anzi i fili del sistema malavitoso. Il modello piduista di oggi e' questo: stare dietro le quinte e far camminare qualche faccia pulita davanti e continuare a gestire il potere''.

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