Il celibato dei preti non deve essere un tabù ma rivedere le regole sulle quali, da sempre, si regge la Chiesa in materia, non solo non porterebbe da nessuna parte ma avrebbe esiti negativi. Monsingor Gianfranco Girotti, reggente emerito della Penitenzeria apostolica e consultore della Congregazione della Dottrina della Fede, interpellato dall'Adnkronos, interviene all'indomani della lettera che un gruppo di donne innamorate di preti ha scritto a papa Francesco, invitandolo a rivedere le norme sul celibato dei sacerdoti. Di una cosa si dice certo il vescovo: "nonostante le tante aperture mostrate su temi scottanti, papa Bergoglio manterrà la situazione immutata sul celibato".
Argomenta mons. Girotti: "che il celibato non sia un dogma ma solo un problema disciplinare che la Chiesa ha tenuto fermo dal Concilio Lateranense è ovvio. Personalmente ritengo si tratti di un tema molto scottante e reale ma che non avrebbe risvolti positivi se venisse risolto permettendo al sacerdote di sposarsi". Un tema, quello del celibato dei preti, che è stato a più riprese affrontato nella Chiesa: "già Paolo VI bloccò il problema durante il Concilio, poi la questione si ripresentò successivamente ma la Chiesa ha sempre mantenuto il pensiero immutato", spiega il presule. (segue)