Giudici della quinta sezione penale della Cassazione si sono ritirati in Camera di Consiglio. L'avvocato Bongiorno chiede di annullare la condanna inflitta dalla Corte di Assise d'appello di Firenze il 30 gennaio 2014. Pg: "Amanda e Raffaele colpevoli". I personaggi del giallo /Infografica
Attesa per la sentenza sull'omicidio di Meredith Kercher. I giudici della quinta sezione penale della Cassazione si sono ritirati in Camera di Consiglio per decidere se confermare o meno il verdetto della Corte d'Assise d'appello di Firenze che, il 30 gennaio 2014, ha condannato Amanda Knox a 28 anni e sei mesi di reclusione e Raffaele Sollecito a 25 anni. Il giudice del collegio Gennaro Marasca ha fatto sapere che comunicherà un'ora prima l'ora esatta della sentenza.
Prima è intervenuta la difesa di Sollecito, presente in aula circondato dall'affetto dei familiari e della fidanzata. L'avvocato Giulia Bongiorno ha chiesto ai giudici di annullare la condanna: Sollecito "è un puro e si vede coinvolto in cose di cui non si è nemmeno reso conto. E' stato condannato a 25 anni Forrest Gump". Nell'arringa, Bongiorno fa notare che la sentenza di condanna "ammette che non c'è la prova certa di attribuzione del dna di Sollecito nemmeno sul gancetto del reggiseno di Meredith". E "se una prova genetica non è valida per la scienza, quella prova genetica va cestinata perché o il dna è di Sollecito o non lo è. Il forse nella scienza non c'è". Giulia Bongiorno punta poi il dito contro quello che lei definisce il "metodo sospettocentrico".
Raffaele Sollecito, accompagnato dal padre Francesco e dalla nuova compagna, era presente in aula per l'arringa dei suoi legali, ma non sarà in Cassazione al momento della sentenza. Amanda Knox, da parte sua, attende l'esito negli Usa . "E' sulle spine, è molto preoccupata e ovviamente non sta dormendo", spiegano i legali dell'ex studentessa di Seattle.