Una sosta alla Case Bianche di via Salomone, scelte per mostrare come a Milano "ci siano molte sacche di esclusione". Un incontro con i detenuti a San Vittore, "una visita molto articolata che durerà due ore e durante la quale incontrerà non meno di 400 detenuti, entrando anche in celle particolarmente delicate". Un incontro a San Siro con i cresimandi e i loro genitori "momento che commosse molto anche Benedetto XVI quando venne a Milano e a cui Papa Francesco, avendolo saputo, ci ha chiesto di poter partecipare, per cui abbiamo deciso di anticiparlo rispetto al programma consueto".
Saranno queste le tappe principali che caratterizzeranno la visita pastorale di papa Francesco a Milano il 25 marzo del prossimo anno. Ad illustrare il programma é stato il cardinale Angelo Scola che, prima di tutto, ha espresso "un ringraziamento profondo e sentito al Santo Padre per la scelta di venire a Milano. Altre sono le città europee che avrebbero gradito la sua visita, il fatto che il Santo Padre abbia confermato di venire a Milano come aveva promesso è segno dell’affetto e benevolenza per questa città. Cercheremo di rispondere nel miglior modo possibile a questo dono che il Papa fa non solo alla metropoli ma a tutte le terre ambrosiane".
L’Arcivescovo ha poi sottolineato le caratteristiche principali dell’incontro del Papa con la città: "sarà una visita da cui trasparirà la grande apertura a 360 gradi di questo Pontificato, dunque piena di gesti e immagini e non solo di grandi discorsi, che sono i tratti tipici dell’insegnamento che Papa Francesco sta dando a noi europei più concentrati sulla dottrina". Quello di marzo é "un programma – ha sottolineato il cardinale Scola – molto intenso, senza un solo momento di riposo, che dimostra la statura di questo Papa e il bene che vuole a Milano. Il Santo Padre non solo ha accento tutto quello che abbiamo proposto, ma ha messo anche qualcosa di più".