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Genova, il Papa fra gli operai dell'Ilva: "Lavoro priorità umana"

27 maggio 2017 | 09.03
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(Afp)
(Afp)

Il mondo del lavoro è una "priorità umana e pertanto è una priorità cristiana. E' anche una priorità del Papa". Papa Francesco a Genova dialoga con il mondo del lavoro allo stabilimento del'Ilva. 'Francesco, Francesco, Francesco', il coro degli operai. Bergoglio tiene un discorso fortissimo: "Il vero imprenditore conosce i suoi lavoratori perché lavora accanto a loro, con loro: non dimentichiamo che l'imprenditore deve essere prima di tutto un lavoratore. Se non ha questa esperienza della dignità del lavoro non sarà un buon imprenditore".

Guai dice il Papa agli imprenditori-speculatori: "Nessun buon imprenditore ama licenziare la sua gente. Chi pensa di risolvere il problema della sua impresa licenziando gente, non è un buon imprenditore, è un commerciante. Oggi vende la sua gente, domani vende la dignità propria. Si soffre sempre e a volte da questa sofferenza nascono nuove idee per evitare il licenziamento: questo è il buon imprenditore".

Francesco denuncia: "Una malattia dell'economia è la progressiva trasformazione degli imprenditori in speculatori: l'imprenditore non va assolutamente confuso con lo speculatore, sono due tipi diversi. Lo speculatore è una figura simile a quella che Gesù chiama nel Vangelo mercenario, non ama azienda e lavoratori ma li vede solo come mezzi per fare profitto".

Papa Francesco cita l'articolo 1 della Costituzione italiana: 'L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro'". "Possiamo dire - scandisce il Papa - che togliere il lavoro alla gente o sfruttare la gente con il lavoro indegno o malpagato è anticostituzionale. Se non fosse fondata sul lavoro, l'Italia non sarebbe una democrazia". Da qui il monito: "Guardare con responsabilità alle trasformazioni tecnologiche e non rassegnarsi alle ideologie. Deve essere chiaro che senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti".

Lavoro è dignità, senza lavoro non c'è dignità, ricorda il Papa: "Voi sapete la percentuale di giovani dai 25 anni in giù che ci sono in Italia? Non lo dirò, cercate le statistiche. Questi giovani crescono senza dignità perché non sono unti dal lavoro che è quello che dà la dignità. La domanda è questa: un assegno statale, mensile che ti faccia portare avanti una famiglia non risolve il problema. Il problema va risolto con il lavoro per tutti".

Il Papa esorta a "cambiare visione se vogliamo il bene dell'impresa, dei lavoratori e dell'economia: altro valore che è disvalore è la tanto osannata meritocrazia, ma viene strumentalizzata e snaturata. La meritocrazia sta diventando una legittimazione etica della diseguaglianza". Ovazione dai lavoratori.

La visita di papa Francesco a Genova, dopo il dialogo con il mondo del lavoro, continua con l'incontro con i Vescovi della Liguria, il clero, i seminaristi e i religiosi della Liguria, insieme ai rappresentanti di altre confessioni nella Cattedrale di San Lorenzo, dove dedica una preghiera ai copti uccisi ieri in Egitto.

Poi Papa Francesco incontra i giovani della missione diocesana presso il Santuario della Madonna della Guardia. Qui lancia un nuovo forte appello per il dramma dei migranti e sprona i giovani: "E' normale che il Mediterraneo sia diventato un cimitero? E' normale che tanti Paesi, e non lo dico dell'Italia perché è tanto generosa, chiudano le porte a tanta gente piagata che fugge da fame e guerra e viene a cercare sicurezza? Se non è normale, devo coinvolgermi perché questo non succeda. Ci vuole coraggio per questo".

Al santuario il Pontefice ricorre poi a uno dei suoi neologismi, incoraggiando i giovani ad aprire occhi e cuore alla vita, con sguardo critico: "Lasciare la strada da turista" per andare a "missionare".

Papa Francesco, nel corso del viaggio a Genova, va in visita anche all'ospedale pediatrico 'Gaslini'. "Nella mia visita a Genova non poteva mancare una tappa in questo ospedale dove si curano i bambini. Perché - osserva Bergoglio - la sofferenza dei bambini è certamente la più dura da accettare; e allora il Signore mi chiama a stare, anche se brevemente, vicino a questi bambini e ragazzi e ai loro familiari".

Sul libro d'onore dell'ospedale pediatrico lascia una dedica: "A tutti coloro che lavorano in questo ospedale dove il dolore trova tenerezza, amore e guarigione. Ringrazio di cuore il loro lavoro, la loro umanità, le loro carezze a tanti bambini che da piccoli portano la croce". "Con ammirazione e gratitudine - continua il messaggio - e per favore non dimenticate di pregare per me. Francesco 27/5/2017".

Nel pomeriggio quasi centomila persone in piazzale Kennedy a salutare l'arrivo di Bergoglio per la messa.

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