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Picchiata a morte perché non lava piatti, convalidato arresto compagno

12 luglio 2017 | 16.00
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(FOTOGRAMMA)
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Convalidato l'arresto di S. M., cittadino romeno classe '73, senza fissa dimora, accusato di omicidio volontario, aggravato dai futili motivi, nei confronti della compagna Anita B. R., colpita violentemente e lasciata a terra diverse ore perché non aveva lavato i piatti.

I carabinieri della Compagnia di Bari centro hanno fermato il 43enne, senza fissa dimora, censurato per reati contro il patrimonio, in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal Pubblico ministero Savina Toscani della Procura della Repubblica di Bari.

La donna, cittadina polacca, classe '86, domiciliata a Bari, è stata trovata priva di sensi in un casolare abbandonato sul Lungomare Di Cagno-Abbrescia, dove i due dimoravano.

La tempestiva e serrata attività di indagine, condotta attraverso la raccolta di numerose testimonianze e dichiarazioni di vicini e parenti, fondamentale soprattutto quella della madre della vittima, ha consentito di ricostruire i fatti.

Sembrerebbe che l'indagato già nel corso della mattina del 6 luglio scorso aveva minacciato di morte la compagna e, in serata, complice il suo stato di ubriachezza, è esploso l'ennesimo litigio per questioni legate alle mancate faccende domestiche.

L’epilogo è avvenuto quando M. ha colpito la vittima con schiaffi che avrebbero causato alla donna una rovinosa caduta a terra che le ha provocato un gravissimo trauma cranico. L'uomo ha poi lasciandola intenzionalmente la donna per alcune ore in stato di abbandono sino alle 23 circa, quando, solo grazie all'intervento di un coinquilino che faceva rientro a casa, sono stati attivati i soccorsi del 118.

La donna, trasportata in condizioni gravissime al pronto soccorso dell’Ospedale Di Venere, è stata sottoposta ad un urgente intervento chirurgico per ridurre il diffuso ematoma celebrale e, successivamente, ricoverata presso il reparto di rianimazione con diagnosi 'Ematoma subdurale acuto post- traumatico' in imminente pericolo di vita. Nonostante le cure sanitarie, in meno di 24h, la donna, a causa del gravi lesioni riportate, è deceduta.

Non era la prima volta che la donna subiva quelle atroci violenze da parte del compagno. Pare, infatti, e su questo si stanno concentrando le ulteriori indagini, che da circa due anni, da quando l’uomo era uscito dal carcere ed era iniziata la frequentazione, la donna subisse quotidiane violenze. Ciononostante non aveva mai voluto denunciarlo, forse per timore di ritorsioni ancora più gravi.

Espletate le formalità di rito, l'uomo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato portato presso la Casa circondariale di Bari in attesa dell’udienza di convalida che ha avuto luogo ieri, all’esito della quale il Giudice per le indagini preliminari, Francesco Agnino, considerata la gravità dei fatti, ha convalidato l’arresto, riformulando il capo di imputazione nell’art. 572/3° C.P. (Maltrattamenti contro familiari o conviventi), ravvisando la morte come evento conseguente dei maltrattamenti. Intanto, la Procura ha già conferito l’incarico per effettuare l’autopsia sulla donna a De Donno dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, che fornirà ulteriori dettagli sulla vicenda.

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