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"Pamela uccisa a coltellate"

19 marzo 2019 | 17.46
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Regimenti, consulente di parte civile: "La ragazza morì a causa di due fendenti"

"Domani, in aula, darò la mia versione su come Pamela Mastropietro è stata assassinata. Sono certa che la mia testimonianza potrà fornire il giusto valore scientifico alle rivelazioni del pentito di ‘ndrangheta, Vincenzo Marino, che ha riferito di aver raccolto in carcere alcune presunte confidenze di Oseghale". E’ quanto dichiara Luisa Regimenti, docente di Medicina legale all’Università di Tor Vergata a Roma e consulente di parte civile al processo che si svolge presso la Corte di Assise di Macerata, dove il nigeriano Innocent Oseghale è imputato per l’omicidio e l’occultamento del cadavere della 18enne romana Pamela Mastropietro, avvenuto poco più di un anno fa.
Insieme a Regimenti, secondo la quale Pamela morì a causa di "due fendenti", domani saranno ascoltati dal giudice il medico legale Mariano Cingolani, che ha effettuato l’esame autoptico sul corpo e il tossicologo Rino Froldi, consulenti del pubblico ministero, oltre al professor Carmelo Furnari. In aula saranno presenti anche la mamma di Pamela e lo zio, l’avvocato Marco Valerio Verni.

L'udienza sarà l’occasione per ribadire che "Pamela morì a causa di due fendenti inferti all’emitorace destro, in corrispondenza del nono e decimo spazio intercostale, inferte a cuore battente mediante strumento da punta e taglio di lunghezza da 10-15 centimetri" sottolinea Regimenti, che esporrà nel dettaglio i particolari di questa triste vicenda, dell’uccisione e del successivo smembramento del cadavere, tagliato a pezzi con abilità chirurgica e chiuso in due trolley lasciati poi lungo il ciglio di una strada, nella periferia maceratese.
"Pamela fu accoltellata e lasciata agonizzante a terra, come dimostrano le prove ematiche condotte in laboratorio - aggiunge Regimenti - e dalla perizia tecnica e dagli esami tossicologici effettuati si può escludere che a causare la morte della ragazza sia stata una overdose di eroina per via venosa. Sono convinta che questo omicidio, così cruento ed efferato, a dispetto di quanto sostiene la difesa del nigeriano, ha seguito fasi chiare e incontestabili, che portano in modo diretto alla responsabilità personale di Oseghale”.

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