Il racconto di un barista all’AdnKronos, dopo la morte di Lorenzo Sciacquatori, colpito dalla figlia 19enne - ora ai domiciliari - in seguito all'ennesima violenta lite in casa
di Silvia Mancinelli
"Veniva a bere qui tutti i giorni. Alle 5:45 del mattino già chiedeva se gli pagavamo una grappa. Buttava giù fino a sette Campari corretti a volta, avevamo paura a dirgli di no, ma ultimamente più di due non glieli servivamo". Il giovane barista del bar 'De la vallée' in via Salaria racconta così all’AdnKronos Lorenzo Sciacquatori. "Era peggiorato, soprattutto messo su dal suo amico Andrea - continua - era lui che lo fomentava per ogni sciocchezza, lo stuzzicava perché picchiasse tutti e venerdì scorso anche io stavo venendo alle mani con lui. Ha aggredito senza alcun motivo il barbone che sta sempre qui davanti, non potevo stare fermo a guardare e ho reagito".
Continua a pulire il bancone, il ragazzo, e intanto si lascia andare: "Deborah è una ragazza eccezionale, qui la conosciamo tutti e siamo della stessa idea - sottolinea - Ci auguriamo la lascino libera perché ha agito per evitare il suo omicidio e quello della madre. Lorenzo era diventato un incubo per tutti".