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Mediterranea chiede aiuto

09 luglio 2019 | 12.20
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L'armatore Alessandro Metz organizza una raccolta fondi per affrontare le spese legali

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Mediterranea ha chiesto aiuto per poter tornare in mare. La Ong ha lanciato una raccolta fondi su Facebook per supportare le spese legali che la nave Alex sta affrontando e, a 24 ore dal lancio, quasi il 10% dell'obbiettivo - 300 mila euro - è stato raggiunto. Oltre mille persone hanno già contribuito. A inaugurare la raccolta l'armatore di Mediterranea, Alessandro Metz, che ha aggiunto un lungo post per spiegare ai sostenitori questa scelta.

"La soddisfazione è enorme quando effettui un salvataggio in mare e questo si conclude con lo sbarco delle persone salvate nel Porto Sicuro più vicino" si legge nell'intestazione. "L'imbarcazione Alex è riuscita ad entrare a Lampedusa con il suo carico di umanità e portare in salvo le 59 persone soccorse in mare. I numeri possono essere fuorvianti - continua Metz - non creano empatia, non hanno concretezza e vissuto". "Forse per questo le persone che abbiamo soccorso in mare avevano un numero addosso, fatto nei campi di concentramento in Libia" aggiunge.

"Potrei allora parlare di Fatima - continua, la foto della bimba salvata è quella utilizzata come copertina della raccolta fondi - di cinque mesi, uno sguardo che ti entra dentro e ti mette a nudo da sovrastrutture, polemiche, forzature, sequestri, denunce.... Devi solo decidere se ne valeva la pena, se valeva la pena salvare Fatima oppure lasciarla morire in mezzo al mare o peggio riconsegnarla ai campi di concentramento libici sotto le bombe. Noi non abbiamo avuto dubbi".

Nel post l'operatore sociale fa poi un riassunto delle condizioni delle imbarcazioni ad oggi: la nave Mare Jonio in sequestro probatorio a Licata e la Alex confiscata dopo il ricorso al decreto sicurezza Bis. "Abbiamo tre comandanti e tre capomissione indagati - continua - per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, non aver obbedito all'ordine di nave da guerra, non aver obbedito all'intimazione di non entrare nelle acque territoriali, più altre piccole cose. Abbiamo tre inchieste aperte, da parte della procura di Agrigento, a cui stiamo chiedendo di andare fino in fondo per arrivare a dei processi. Vogliamo che in quei processi ci si assuma ognuno le proprie responsabilità".

Metz conclude informando che la cifra a cui le sanzioni amministrative imposte alla Alex sono arrivate a 65 mila euro. "Per questo abbiamo un problema - scrive con convinzione - Il nostro problema è che siamo testardi e ostinati, continuiamo a pensare che Mediterranea serva e che debba stare in mezzo al mare. Partiamo con una raccolta fondi per affrontare le spese per rimettere una imbarcazione in mare prima possibile. Siamo convinti ne valga le pena".

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