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Lo Stato Sociale: "La Tav è inutile e le istituzioni cercano lo scontro"

26 luglio 2019 | 14.44
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La band bolognese al Festival Alta Felicità: "Siamo vicini alle ragioni dei No Tav"

I componente dei collettivo musicale Lo Stato Sociale (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
I componente dei collettivo musicale Lo Stato Sociale (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

di Antonella Nesi

"Siamo qui perché siamo vicini alle ragioni dei No Tav. Condividiamo l'idea che la Tav sia inutile a fronte del costo che genera per quella comunità, in termini di deturpazione del paesaggio, di rischi legati all'amianto presente nelle montagne e di rischi idrogeologici. Il problema è che le istituzioni invece di cercare il dialogo con gli abitanti della Val di Susa cercano lo scontro in piazza o sul cantiere". Ieri sera, Lo Stato Sociale, il collettivo musicale (e non solo, perché insieme scrivono anche libri e graphic novel e programmi radio e tv), che nel 2018 conquistò il secondo posto a Sanremo con 'Una vita in vacanza', ha suonato al Festival Alta Felicità di Venaus, che appoggia le ragioni No Tav e anima in questo weekend la Val di Susa. E oggi Alberto 'Bebo' Guidetti (che sul palco si occupa di drum machine, programmazione, sintetizzatore, sequencer e voce) spiega all'AdnKronos le ragioni della scelta della band bolognese. "È la seconda volta - sottolinea - che partecipiamo ad Alta Felicità. Ci eravamo già stati nel 2017. Quella di ieri fra l'altro è stata l'unica data live che faremo in questo periodo perché siamo impegnati nella scrittura del nuovo album e nella preparazione del programma che da settembre condurremo la domenica su Radio2 Rai, dalle 16 alle 17.30. Però ci faceva piacere esserci".

"Quello che racconta il movimento No Tav - afferma Bebo - non ha come nemico l'infrastruttura ma il fatto che si creino dei danni enormi per un'infrastruttura che in fondo non è poi così utile. Alla domanda se valga la pena di deturpare un territorio per far guadagnare un'ora e mezza a chi viaggia sulla tratta Torino-Lione, nessuno ha mai risposto. Portano solo risposte di natura economico-finanziaria. Oppure dicono: 'ce lo chiede l'Europa'. Sono completamente inascoltate le ragioni di chi quel territorio lo vive. Il dialogo sulle ragioni delle due parti dovrebbe essere la premessa e invece si preferisce cercare lo scontro di piazza, perché si sa che quello avvantaggia sempre le istituzioni nella percezione di molti".

Quanto al massiccio dispositivo di sicurezza predisposto per domani nella zona del cantiere, dove i partecipanti al festival hanno annunciato che si 'affacceranno' per una manifestazione, e che secondo alcuni rischia di accendere la miccia della violenza, Bebo replica: "Io spero che sia evitabile lo scontro. Noi dello Stato Sociale, poi, siamo assolutamente dei non violenti. Il fatto è che purtroppo queste situazioni hanno dell'imponderabile perché dipendono spesso da scelte personali anche di pochi. Io stesso mi sono trovato caricato dalla forze dell'ordine in alcune manifestazioni in cui non stavo facendo niente di violento. E chiaramente il problema non è del poliziotto o del carabiniere ma di chi dà gli ordini. E tendenzialmente chi siede al Viminale ha interesse che la piazza s'incendi. È sempre stato così", conclude.

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