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Migranti, 68% degli italiani dice sì all'accoglienza

11 ottobre 2019 | 14.46
LETTURA: 5 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

di Paola Benedetta Manca
L'opinione pubblica è caratterizzata da “un'elevatissima sovrarappresentazione del fenomeno migratorio” tanto da credere che la presenza di immigrati sul territorio sia del 33% (circa 5 milioni), mentre, secondo i dati Istat, è del 9%. Per gli italiani, però, l'immigrazione è solo al quarto posto (28%), tra i motivi di preoccupazione per il Paese, dopo la disoccupazione (50%), la situazione economica (38%) e le tasse (34%) e scende al 10° posto tra i motivi di preoccupazione individuali. Inoltre, solo il 33% sostiene la chiusura delle frontiere, mentre il 68% riconosce il diritto all'accoglienza. È quanto emerge dal sondaggio 'Ciak Migraction', condotto sulla percezione dell'immigrazione in Italia, interpellando circa un migliaio di persone, dall'istituto Ipsos e presentato a Bologna, a Palazzo D'Accursio, all'interno di un'iniziativa di WeWorld-Gvc onlus.

L'incontro, promosso insieme al Comune e intitolato 'Le migrazioni tra realtà, narrazione e percezione', rientra all'interno della 13esima edizione di 'Terra di Tutti Film Festival', in programma fino al 13 ottobre. A presentare i dati della rilevazione, il sondaggista Nando Paglioncelli, insieme a Marco Chiesara, presidente di WeWorld-Gvc e all'assessore del Comune di Bologna, Marco Lombardo. Commentando i dati, una contraddizione significativa, secondo Chiesara, risiede nel fatto che “nonostante l'immigrazione sia solo al quarto posto tra le preoccupazioni degli italiani, la percezione del fenomeno migratorio è falsata rispetto alla realtà e mette in luce la grande sovraesposizione mediatica degli ultimi anni". "C'è una grande disinformazione sul fenomeno migratorio che alimenta percezioni populiste” sottolinea.

Il 63% degli intervistati ha effettivamente confermato di essere stato esposto a fake news sul tema, il 30% ritiene che i media abbiano timore nel descrivere negativamente i migranti, mentre il 34%, all'opposto, ritiene che "esagerino nel descriverli negativamente”. “Il clima d'odio costruito e promosso in questi anni – ha aggiunto Chiesara - ha generato percezioni distorte, che alimentano paure infondate e diventano prioritari rispetto a problemi più concreti” e ha posto l'accento sul fatto che, secondo il sondaggio Ipsos, ad esempio, il 75% degli intervistati sa che i migranti sono spesso sfruttati nel mercato del lavoro ma, in ogni caso, il 46% ritiene che si debbano assumere prioritariamente italiani, quindi – tira le fila Chiesara - “pensano che i migranti rubino il lavoro agli italiani”. “Si è diffusa la convinzione che siamo un Paese in difficoltà – ha spiegato Paglioncelli - e questo porta a slanci di apertura all'immigrazione su alcuni temi ma a chiusure difensive su altri”.

Sempre il 46% degli intervistati ritiene che l'immigrazione incida sui costi del welfare e consumi risorse che potrebbero essere spese per gli italiani e solo il 38% che il lavoro dei migranti sia necessario per colmare, ad esempio attraverso la figura delle badanti, alcune lacune lasciate dallo Stato, come l'assistenza ad anziani e malati. La ricerca, inoltre, mette in luce che il 59% degli intervistati sostiene “che i diritti delle minoranze vadano tutelate”, mentre il 29% auspica “che ci siano sempre meno migranti in arrivo in Italia”.

La grande maggioranza degli italiani ritiene molto importante il rispetto per le tradizioni e abitudini dei migranti (69%), ma qualora questi non violino la legge, anche se solo un quarto ritiene che l'immigrazione abbia un ruolo positivo sulla vita culturale del Paese e un italiano su due pensa che l'immigrazione stia dividendo la società in fazioni opposte e dunque sia negativa. L'impatto del fenomeno sul Paese, infatti, è giudicato positivo solo per il 12%, senza effetto per il 28% e negativo per il 57%. Allo stesso tempo, però, per 6 italiani su 10, lo ius soli andrebbe approvato, ritenendo italiano chi è nato in Italia indipendentemente dalla nazionalità dei genitori.

Sul versante sicurezza, poi, per un terzo degli intervistati “la maggior parte dei crimini in Italia è commessa da migranti”, per il 50% “l'Italia deve proteggersi di più dal resto del mondo rispetto al passato” e, per il 40%, “è troppo pericoloso accogliere rifugiati e migranti, perché rappresentano una grave minaccia terroristica” ed è da approvare la gestione del governo italiano dei respingimenti. Anche l'Europa viene tirata in ballo, l'84% degli intervistati le chiede di fare di più sui fenomeni migratori, mentre solo il 7% ritiene che abbia risposto in modo efficace. Le conclusioni dell'evento sono state affidate a Stefano Piziali (WeWorld-Gvc onlus): “E' necessario arrivare alla pancia del Paese – ha detto – e far capire che integrazione vuol dire integrare tutti i cittadini, perciò anche i migranti che sono cittadini”.

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