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Depistaggi Cucchi, giudice si astiene: processo rinviato

12 novembre 2019 | 10.05
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Primo stop al processo, rinviato al 16 dicembre: il giudice Federico Bona Galvagno ha comunicato la sua astensione perché ex carabiniere in congedo . Ilaria Cucchi: "estremamente soddisfatta"

(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

E' stato subito rinviato il processo sui presunti depistaggi che sarebbero seguiti alla morte di Stefano Cucchi, arrestato il 15 ottobre del 2009 per droga e deceduto sette giorni dopo all'ospedale Sandro Pertini di Roma. Il giudice Federico Bona Galvagno in apertura dell’udienza ha comunicato la sua astensione perché ex carabiniere in congedo, con rapporti con alti ufficiali, come il generale Tullio del Sette, e per aver partecipato a eventi con appartenenti all’Arma. Una decisione dettata dal voler garantire il sereno svolgimento del procedimento. Il processo è stato aggiornato al prossimo 16 dicembre. A sostituire Bonagalvagno ci sarà il giudice Giulia Cavallone.

La richiesta di astensione era stata presentata dal legale della famiglia Cucchi e dalle parti civili. Per i depistaggi sono imputati il generale Alessandro Casarsa all'epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma, e altri 7 carabinieri, tra cui Lorenzo Sabatino, allora comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma. Gli otto carabinieri sono accusati a vario titolo e a seconda delle posizioni di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.

GLI IMPUTATI - Oltre a Casarsa e Sabatino, sono a processo Francesco Cavallo, all'epoca dei fatti tenente colonnello e capo ufficio del comando del Gruppo Roma; Luciano Soligo, all'epoca dei fatti maggiore dell'Arma e comandante della compagnia Roma Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, all'epoca dei fatti comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, all'epoca in servizio alla stazione di Tor Sapienza; Tiziano Testarmata, comandante della quarta sezione del nucleo investigativo dei Carabinieri e il carabiniere Luca DeCianni, accusato di falso e di calunnia.

PM NELLA LISTA DEI TESTI - Nella lista testi presentata dal difensore del generale Alessandro Casarsa, c'è anche il pm che per primo si occupò del caso Cucchi, il sostituto procuratore Vincenzo Barba. L’avvocato Carlo Longari lo ha inserito nella lista testi Casarsa, all'epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma, in relazione alla vicenda della relazione medica dell’ottobre del 2009 che sarebbe stata realizzata prima dell’autopsia. Su questo punto è stato inserito anche il nome del generale Vittorio Tomasone.

MINISTERO GIUSTIZIA PARTE CIVILE - Oltre al ministero della Difesa, dell’Interno e all’Arma dei Carabinieri anche il ministero della Giustizia ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo.

ILARIA CUCCHI - "Sono estremamente soddisfatta del fatto che il Giudice Bona Galvagno abbia ritenuto di astenersi accogliendo la nostra istanza. Ringrazio il mio e gli altri avvocati che hanno ritenuto opportuno doverla fare. Avevano ragione". Lo scrive su Facebook Ilaria Cucchi commentando la decisione del giudice.

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