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L'indagine, 40% italiani pensa di trascorrere momenti di scarso valore

18 marzo 2020 | 16.44
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L'indagine, 40% italiani pensa di trascorrere momenti di scarso valore

Se in emergenza coronavirus #iorestoacasa diventa l'hashtag con cui raccontiamo una nuova vita domestica fatta di incontri virtuali con gli amici con videochiamate di gruppo, riscoprire il valore del tempo è ancora più importante, soprattutto in riferimento alle proprie priorità e relazioni. Che percezione hanno gli italiani verso il valore del tempo? Come vivono i momenti apparentemente senza significato? Questo e altri aspetti sono stati oggetto di studio da parte di Nescafé che ha commissionato una ricerca all'istituto Doxa sul tema 'Italiani e il valore del tempo'. Ebbene, la sensazione di vivere momenti di scarso valore è molto diffusa. Il 40% infatti percepisce frequentemente questo stato d'animo (FOTO).

La ricerca, condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana composto da 600 individui, dai 18 ai 64 anni, ha rilevato quanto nella Penisola sia alta la consapevolezza di vivere momenti apparentemente privi di valore, momenti che però possono trasformarsi in occasioni di arricchimento in termini personali e relazionali. L'obiettivo di Nescafé è sensibilizzare la community sul valore del tempo attraverso ispirazioni e suggestioni su come farlo al meglio e un nuovo esperimento sociale volto a emozionare gli italiani, coinvolgendoli con il racconto di storie reali in cui questi momenti trovano un nuovo significato fatto di gesti, connessioni e relazioni.

Dunque, se per il 40% degli italiani, la sensazione di vivere momenti di scarso valore è molto diffusa, i giovani della generazione Y (18-24 anni) ne sono maggiormente coscienti (59%), seguiti dai Millennials (54%) e infine dagli over 45 che si classificano per ultimi (22%) in quanto meno frequentemente soggetti a questo tipo di riflessione. Dallo studio emerge inoltre che i momenti trascorsi apparentemente senza valore sono quelli riconducibili a condizioni di 'attesa' ordinaria, dove situazioni di comune vissuto quotidiano fanno da padrone come in coda alla cassa (48%), bloccati nel traffico (74%) o sui mezzi di trasporto e prima di una visita medica (58%).

La sensazione di 'perdere del tempo' ha come conseguenza un impatto emotivo importante, consistente per il 60% delle persone, che trova manifestazione in un comune senso di noia (41%), impazienza (33%) o, in alternativa, si associa a stati nervosismo (25%), di frustrazione (22%) fino ad arrivare all'irrequietezza (19%) e in alcuni casi ad ansia (13%) e stress (16%). Gli italiani reagiscono oggi per il 61% in modo introspettivo, dedicando questo tempo a proprie riflessioni, oppure volgendosi all'esterno, soprattutto attraverso l'utilizzo del web per navigare (53%) e dei canali social per conversare e chattare (37%), oppure intrattenendosi con contenuti interessanti per le loro passioni come musica, gaming e video (52%).

Lo psicologo Luca Mazzucchelli commenta lo studio Nescafé-Doxa: "La gestione del tempo è un tema caro ai più: la sensazione di perdere tempo, sprecarlo, rincorrerlo e farsi usare da esso, anziché essere noi a usarlo attivamente, è qualcosa che ricorre nella vita di molti. Si dice spesso che il tempo sia denaro, in realtà se ci pensiamo bene il tempo è qualcosa di più del denaro: se quest'ultimo infatti può essere accumulato, al contrario il tempo scorre e, che lo vogliamo o no, siamo obbligati a spenderlo. In generale, avere la percezione di usare bene il proprio tempo, occupandolo con momenti e attività che abbiano senso e valore, può fare una differenza significativa per la persona in termini di soddisfazione e benessere".

"Al contrario - continua - aver la sensazione di star spendendo il proprio tempo senza alcun significato può far vivere sentimenti di malessere e insoddisfazione. Dal mio punto di vista di consulente suggerisco alcuni consigli utili per trasformare i momenti vuoti degli italiani in valore: adottare il giusto mindset, stilare una lista delle cose importanti da mettere in campo in questi momenti, utilizzare la tecnologia e i social network solo se in modo funzionale, rendere più semplici le cose importanti che ci fanno stare bene, svolgere attività che permettono di investire positivamente su se stessi, ad esempio praticare la mindfulness, e sulle relazioni con gli altri".

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