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Esplosione in una palazzina a Milano

12 settembre 2020 | 08.27
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Si ipotizza una perdita di gas in un appartamento al piano terra di un edificio di piazzale Libia (Video). Otto persone in ospedale, grave un ferito con ustioni di 2° e 3° grado. Evacuato l'intero stabile, tre piani coinvolti. Un inquilino: "L'ipotesi peggiore è che resti chiuso per 15 giorni"

Esplosione in una palazzina a Milano

Esplosione nella zona Sud di Milano in un appartamento al piano terra di piazzale Libia al civico 20. Sei le squadre dei vigili del fuoco intervenute sul posto, si legge sul loro account Twitter (Video). Si ipotizza la perdita di gas in un appartamento al piano terreno. L'intero stabile è stato evacuato. "Ha fatto sollevare la soletta in cemento armato del piano terra e sollevare anche il primo piano" racconta un inquilino del palazzo, Maurizio, parlando all'Adnkronos. "Devono demolirla e rifare la soletta -spiega mentre aspetta di entrare nel suo appartamento per recuperare qualche effetto personale- speriamo che non ci mettano troppo tempo". Secondo la protezione civile, i danni dell'esplosione hanno coinvolto gli alloggi fino al terzo piano. "Noi non abbiamo avuto danni ai vetri delle finestre -continua Maurizio, che abita al quarto piano- solo una persiana, da quanto ho potuto vedere questa mattina, si è deformata per l'onda d'urto". Ma, secondo gli ingegneri intervenuti per una prima valutazione, riferisce Maurizio, non ci sarebbero danni strutturali tali da compromettere la stabilità del palazzo.

Sono in tutto otto le persone portate in ospedale dopo l'esplosione nella palazzina di 10 piani. Fra i feriti uno è grave: si tratta di un uomo di 30 anni, con ustioni di 2° e 3° grado, in codice rosso. Nell'appartamento si è infatti sviluppato un incendio. Il 30enne è stato portato all'ospedale Niguarda. Sul posto sono intervenute una squadra Usar, 9 ambulanze, 2 auto mediche e un'auto infermieristica, riferisce l'Areu (Azienda regionale di emergenza urgenza), insieme a Polizia di Stato e vigili del fuoco.

La testimone: "Esplosione sembrava bomba in tempo di guerra"

Gli altri ospedalizzati sono codici verdi e sono stati smistati fra il Fatebenefratelli e il Policlinico. Gli ultimi due sono un uomo e una donna di 48 e 46 anni con escoriazioni e abrasioni da vetri infranti. Gli altri hanno stati d'ansia dovuti alla forte esplosione - il boato si è sentito dopo le 7 di stamattina in diversi quartieri vicini - oppure infortuni dovuti a cadute, nel tentativo di uscire precipitosamente dallo stabile. In ospedale una ragazza di 15 anni con trauma alla caviglia, una donna di 54 anni, una 38enne portata alla Mangiagalli, una 76enne e un'altra donna di 56 anni.

Ha recuperato pochi effetti personali, documenti, spazzolini da denti e prodotti da bagno e qualche vestito per i prossimi giorni. Il tutto fino a riempire due borsoni. E quanto racconta Paola, una signora che abita al secondo piano del palazzo di piazzale Libia a Milano, in cui questa mattina si è verificata un’esplosione in un appartamento al piano terra, probabilmente per una fuga di gas. "Mi hanno dato un caschetto e sono stata accompagnata da due vigili del fuoco", spiega Paola all'Adnkronos uscendo dal palazzo evacuato. "Per fortuna il mio alloggio non ha avuto danni, neanche un vetro rotto. Ci siamo presi solo un grande spavento". Una decina di minuti per raccogliere beni necessari per i prossimi giorni, che la donna e la sua famiglia passeranno da parenti, in attesa dell’esito delle verifiche tecniche sulla stabilità strutturale dell’edificio. "Da quello che ho potuto vedere solo l’ingresso del palazzo e l’appartamento dell’esplosione sono gravemente danneggiati, mentre già sulle scale è tutto a posto, solo molta polvere e il nero del fumo", conclude. Nei prossimi giorni, già da lunedì, gli inquilini del palazzo al civico 20 potranno tornare nei rispettivi appartamenti per recuperare altri effetti personali.

"Sono rimasto stupito dell'efficienza e dalla preparazione dei vigili del fuoco. Alle 7.15 siamo stati svegliati da un gran botto - racconta all'Adnkronos un altro inquilino, i signor Maurizio -. C’erano fumo e fiamme e non riuscivamo a scendere dalle scale. Ma i vigili del fuoco sono arrivati immediatamente, sono rimasto ammirato dall’efficienza dei soccorsi".

Dopo l’esplosione in una palazzina in piazzale Libia a Milano, dice Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano e assessore alla Sicurezza, "Protezione civile comunale e polizia locale si sono messe da subito al lavoro con i vigili del fioco. Dopo diverse interlocuzioni con le famiglie e grazie alla collaborazione con l’amministrazione del condominio, siamo riusciti a trovare soluzioni adeguate alle 23 persone che ne hanno fatto richiesta. In totale erano 49 le persone presenti al momento dell’esplosione all’interno del palazzo, che normalmente ne ospita 54 nei 37 appartamenti tutti inagibili". "Dopo le cure ai feriti e la messa in sicurezza degli immobili ci siamo attivati per aiutarle a trovare eventuale sistemazione alternativa", ha spiegato. "Restiamo in attesa di notizie circa lo stato di salute dell'uomo che è rimasto gravemente ferito. Al più presto si potrà chiarire la dinamica di quanto accaduto e lavorare per ripristinare l’agibilità del palazzo".

Intanto sono stati sigillati gli ingressi e le finestre del palazzo. I vigili del fuoco e il personale di un'azienda specializzata hanno applicato alle finestre dell'appartamento del piano terra, da cui ha avuto origine l’esplosione, e al portone di ingresso, divelti dall'onda d’urto, delle tavole di legno per evitare accessi non autorizzati. Il palazzo è stato dichiarato inagibile e nei prossimi giorni saranno effettuati i sopralluoghi per verificare la stabilità della struttura.

Il palazzo potrebbe rimanere inagibile per accertamenti fino a un massimo di 15 giorni. "I pompieri chiudono tutto questa sera -spiega Maurizio, inquilino del quarto piano dello stabile- l'ipotesi peggiore è che il palazzo resti chiuso fino a 15 giorni, ma ci hanno assicurato che cercheranno di anticipare la riapertura". E il personale della Protezione civile sul posto ha rassicurato gli inquilini, spiegando che le procedure potrebbero durare da un minimo di tre giorni fino a 10 giorni, con lo scenario peggiore di 15 giorni di chiusura del palazzo.

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