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**Violenza su donne: Vittorio Feltri, 'Verna comico irresistibile, siamo alla farsa'**

30 novembre 2020 | 17.11
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"Mattia è una persona civile, non si incazza subito come me"

**Violenza su donne: Vittorio Feltri, 'Verna comico irresistibile, siamo alla farsa'**

"La forma è ridicola, l'italiano approssimativo, fa ridere. Se uno che scrive così diventa il presidente dell'Ordine dei Giornalisti Italiani, non si può che constatare che è una forma di comicità quasi irresistibile. Un ordine che non tutela i giornalisti e che è rappresentato da un signore che ha una prosa così brillante fa nascere il sospetto che siamo di fronte ad una farsa generale. E' come se facessero me presidente dei chirurghi italiani". Ad affermarlo all'Adnkronos è Vittorio Feltri, commentando così la replica del presidente nazionale dell'Ordine dei Giornalisti Carlo Verna al figlio, Mattia Feltri.

"Se il presidente dell'Ordine Nazionale scrive in questo modo, vuol dire che l'ordine si è messo sulla strada della comicità -sottolinea Feltri-Ognuno scrive come può, lui scrive con le terga". Entrando poi nel merito della lettera di Verna, il direttore di Libero cita proprio il riferimento al 'linguaggio', con cui Verna, nella sua replica, parla di lui scrivendo: "Per il linguaggio che usava e usa era certamente il peggior iscritto (all'Ordine, ndr). Circa il linguaggio -afferma Feltri- ognuno di noi usa il linguaggio che vuole. A meno di non incorrere in diffamazione a mezzo stampa, ma in quel caso intervengono il codice penale e il codice civile. All'Ordine ti processano in continuazione perché hai usato un linguaggio che a loro non piace. E' normale? A me sembra ridicolo. Sono contento di essermi dimesso dall'Ordine, questa è la conclusione".

E sull'ipotesi di 'censura' in capo al figlio Mattia nei confronti di Laura Boldrini, Feltri risponde secco: "La censura in questo caso non esiste. Il direttore di una qualsiasi pubblicazione, internet o cartacea, decide quello che entra e quello che non entra. Non mi sembra una cosa così strana, è sempre successo. Si chiama direttore responsabile perché è il responsabile della pubblicazione, e se c'è un articolo che lui non condivide non lo pubblica, e il suo giudizio è insindacabile". E aggiunge: "Mattia è una persona civile, non è come me che si incazza subito. L'ha chiamata, ha cercato di sistemare la faccenda. Non è riuscito, e pazienza".

Infine, una parola sui numerosi attacchi ricevuti nel corso della sua carriera: "Io non provo dentro di me neanche un fremito. Non mi incazzo. A volte mi diverto. Io la mia strada l'ho compiuta. La cosa che non sopportano è che io sono diventato ricco e che loro sono rimasti con le pezze al culo, ecco il motivo per cui si incazzano", conclude Feltri. (di Ilaria Floris)

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