Dopo l'interruzione del 20 maggio, letta in aula la perizia psichiatrica chiesta per valutare la sanità mentale del campione paralimpico al momento dell'omicidio della sua fidanzata
Oscar Pistorius non soffre di disturbi o malattie mentali che lo avrebbero reso non responsabile penalmente nel momento in cui sparò alla sua fidanzata Reeva Steenkamp. Lo ha riferito oggi in aula a Pretoria il procuratore Gerrie Nel, citando gli psichiatri che hanno esaminato l'atleta paralimpico.
Il processo contro Oscar Pistorius, accusato dell'omicidio della sua fidanzata Reeva Steenkamp, è ripreso oggi dopo una pausa di 30 giorni in cui l'atleta paralimpico sudafricano è stato sottoposto ad una perizia psichiatrica. Pur non contestandola, la difesa del velocista 27enne ha annunciato di avere bisogno di tempo per esaminare la valutazione di psichiatri e psicologi rivelata oggi da Nel.
L'esame era stato ordinato dalla giudice Thokozile Masipa, che presiede il processo, a seguito della testimonianza di uno psichiatra secondo cui Pistorius era affetto da disturbo d'ansia generalizzato nel momento in cui aprì il fuoco contro Reeva.
Dopo Nel, è stato chiamato, su richiesta della difesa, a testimoniare Gerry Versveld, il medico che amputò le gambe dell'atleta, quando era ancora in tenera età, per un'anomalia congenita. Versveld ha descritto il dolore ed il disagio provocato a Pistorius dalle protesi alle gambe.
Il 14 febbraio del 2013, Pistorius uccise la sua fidanzata sparandole attraverso la porta del bagno di casa a Pretoria. L'atleta, il cui processo si è aperto lo scorso 3 marzo, ha sempre dichiarato di avere sparato perché convinto che dietro la porta si trovasse un intruso e non Steenkamp. Se ritenuto colpevole di omicidio premeditato rischia l'ergastolo.
