Per proteggere mezzi militari e soldati dalle onde d'urto delle esplosioni. "Sistema utile contro gli ied", i micidiali ordigni improvvisati usati dagli insorti in Afghanistan e Iraq
Prove tecniche di guerre stellari. No, non nel senso di quelle evocate all'epoca da Ronald Reagan con il sistema di difesa missilistico Usa, ma nel senso del 'campo di forza' utilizzato dai cavalieri Jedi nella saga di George Lucas. E' quanto lascia intendere il nuovo brevetto depositato dalla Boeing, che vuole impiegare l'energia per proteggere mezzi e personale militari da eventuali danni provocati dalle onde d'urto delle esplosioni.
Il progetto del gigante dell'industria aerospaziale e della difesa, denominato al momento "Metodo e sistema per l'attenuazione delle onde d'urto attraverso un arco elettromagnetico" potrebbe ad esempio fornire in tempo reale una barriera protettiva contro gli ied, i micidiali ordigni improvvisati usati dagli insorti nelle guerre di Afghanistan e Iraq. Limite non trascurabile, al momento, il fatto che il sistema non fornirebbe alcuna protezione contro i colpi diretti.
Dando un'occhiata alla documentazione presentata dalla Boeing, della quale riferisce la statunitense Abc, il sistema percepisce quando in prossimità di un bersaglio avviene un'esplosione in grado di generare un'onda d'urto. A questo punto interviene un generatore d'arco che determina l'area del bersaglio per la quale è necessaria una protezione dall'onda d'urto. Il sistema entra quindi in azione emettendo degli impulsi laser che ionizzano l'aria, creando un plasma protettivo contro le onde d'urto.
Come si legge nella documentazione, "gli ordigni esplosivi vengono sempre più impiegati nelle guerre asimmetriche per causare danni e distruzione ai mezzi e perdite di vite umane. La maggior parte dei danni provocati dagli ordigni esplosivi deriva dalle schegge e dalle onde d'urto". Al momento non è chiaro quando la Boeing sarà pronta a passare dalla teoria alla pratica e quando gli Humvee dell'esercito Usa saranno dotati del 'campo di forza'.
