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Usa: giudice Ohio, arrestate agenti che uccisero 12enne afroamericano

12 giugno 2015 | 12.07
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Ma i procuratori del caso di Tamir Rice chiederanno ad un grand jury di decidere su incriminazione

(Foto Infophoto)
(Foto Infophoto)

Un giudice di Cleveland ha chiesto che vengano arrestati ed incriminati i due poliziotti bianchi coinvolti nella sparatoria in cui fu ucciso Tamir Rice, 12enne afroamericano che aveva in mano una pistola giocattolo. Accogliendo il ricorso presentato da un gruppo di attivisti, presentato sulla base di una legge dell'Ohio che permette a chiunque sia a conoscenza di un crimine di rivolgersi ad un giudice per l'incriminazione, il giudice Ronald B. Adrine ha stabilito che ci sono prove a sufficienza per incriminare Timothy Loehmann, l'agente che sparò lo scorso novembre, per omicidio e il suo partner Franck Garmaback per non aver compiuto il proprio dovere, partecipando quindi alla fine all'omicidio.

In particolare, il giudice ha scritto che il video delle telecamere di sorveglianza che mostra come Tamir è stato ucciso è "tristemente famoso e difficile da guardare" e che lo ha lasciato "basito" la velocità con cui è stato aperto il fuoco da Loehmann che ha colpito il bambino all'addome. "Sembra che a Rice sia stato dato pochissimo tempo, o nulla del tutto, per rispondere a qualsiasi ordine verbale o visivo", afferma il giudice. La polizia ha detto che l'agente ha ordinato tre volte al bambino di mettere le mani avanti prima di sparare, convinto che avesse un'arma vera.

La sentenza ha un forte valore simbolico perché finora i procuratori della contea di Cuyahoga, a cui è affidato il caso, non hanno ancora incriminato nessuno ed aspettano di presentare le prove di fronte ad un grand jury. Ma sicuramente ora dovranno tener conto della sentenza in cui il giudice afferma di aver raggiunto le sue conclusioni "sulla base delle prove ed in accordo con le regole di loro ammissibilità".

Da parte sua il procuratore della contea, Tim McGinty, si è limitato a dire che l'ufficio dello sceriffo ha da poco completato l'inchiesta, passando il fascilo ai procuratori e che "alla fine sarà il grand jury a decidere se gli agenti devono o non devono essere incriminati".

La morte di Tamir, avvenuta mentre era già forte il movimento di protesta per l'uccisione di altri giovani afroamericani disarmati, aveva provocato una forte ondata di proteste e di emozione, considerata anche l'età del bambino. E il legale della famiglia considera "storica" la sentenza del giudice Adrine perché ha riconosciuto e rispettato il diritto alla partecipazione dei cittadini.

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