"Non possiamo lasciare che tutto questo accada. Dovremmo marciare su Washington e fermare questa buffonata. La nostra nazione è completamente divisa!". Sembra uno dei tanti tweet di un cittadino deluso dopo l'elezione del presidente degli Stati Uniti. Ed in effetti è così. Dettaglio non trascurabile: il tweet è di Donald Trump e fu pubblicato il 7 novembre 2012, dopo la consultazione che confermò Barack Obama alla Casa Bianca e bocciò Mitt Romney. Obama si impose nettamente: 332 grandi elettori contro i 206 del rivale. Romney, però, conquistò il 48% del voto popolare. Abbastanza, evidentemente, per spingere il cittadino Trump a contestare il sistema elettorale: "Un disastro per la democrazia".
Our country is now in serious and unprecedented trouble...like never before.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 7 novembre 2012
A 4 anni di distanza, il tycoon è diventato presidente proprio grazie a tale sistema: andrà alla Casa Bianca grazie al numero di grandi elettori e non al voto popolare che, su scala nazionale, ha premiato Hillary Clinton. Fa un certo effetto, quindi, rispolverare la 'tweetstorm' scatenata dal 45° presidente nella notte elettorale del 2012. "Combattiamo con tutte le nostre forze e fermiamo questa disgustosa ingiustizia! Il mondo ride di noi", scriveva un imbufalito Trump.
We can't let this happen. We should march on Washington and stop this travesty. Our nation is totally divided!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 7 novembre 2012
"Queste elezioni sono una farsa totale", fino ad arrivare ad un tweet che oggi fa bella mostra sugli account di chi non ha votato per lui: "Il nostro paese ora è in guai seri, come mai in passato".