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Il capo dei Mossos resta libero, ma rischia 15 anni

06 ottobre 2017 | 12.16
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 Trapero (Afp) - AFP
Trapero (Afp) - AFP

Il capo dei Mossos d'Esquadra, Josep Lluis Trapero, si è presentato davanti al tribunale di Madrid per rispondere dell'accusa di sedizione. Insieme a Trapero sono imputati anche un'altra dirigente della polizia catalana e due leader indipendentisti. Trapero è accusato di non avere fornito supporto alla Guardia Civil impegnata ad affrontare i manifestanti indipendentisti durante le proteste di Barcellona. La condanna per sedizione comporta una pena fino a 15 anni di carcere.

Nei confronti di Trapero non sono state prese misure cautelari. L'interrogatorio è durato un'ora. Secondo quanto riportano i media spagnoli, la Procura ha presentato al giudice una nuova relazione sulla vicenda che, una volta esaminata, porterà ad una nuova convocazione del capo dei Mossos.

PREFETTO - Il prefetto del governo spagnolo in Catalogna, Enric Millo, si è scusato per le violenze della Guardia Civil e della Polizia Nazionale durante il referendum del 1° ottobre. "Posso solo chiedere scusa a nome degli agenti coinvolti", ha detto Millo in un'intervista a TV3 della quale riferisce El Mundo. Per il prefetto, tuttavia, la responsabilità finale delle violenze ricade sulla Generalitat, che si è rifiutata di rispettare l'ordinanza del tribunale di annullare il referendum.

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