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Climate Strike

Da Manila a Roma, migliaia di giovani in piazza per il clima

20 settembre 2019 | 12.19
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E' la 'Global Climate Strike', la settimana di mobilitazione mondiale per attirare l'attenzione di opinione pubblica e governanti sui cambiamenti climatici. Dall'Australia, alla Germania, ovunque i manifestanti chiedono ai governi di agire. Greta alla testa del corteo di New York: "E' una giornata storica". Sit-in anche a Roma (FOTO)

(Ipa/Fotogramma)
(Ipa/Fotogramma)

Dall'Australia alla Germania. Dalla Thailandia all'Italia. Inizia oggi il 'Global Climate Strike', una settimana di mobilitazione mondiale per attirare l'attenzione di opinioni pubbliche e governanti sui cambiamenti climatici, in vista del summit Onu in programma da lunedì a New York. Milioni di persone, in particolare giovani, in piazza per il futuro del Pianeta, seguendo l'esempio di Greta Thunberg alla testa del corteo di oggi a New York. Per Greta Thunberg quella di oggi è "una giornata storica". Commentando la partecipazione di milioni di persone alle proteste sul clima in corso in tutti i continenti, la giovane attivista svedese si è detta "molto fiduciosa". "E' incredibile quello che abbiamo realizzato oggi", ha dichiarato in diretta streaming da New York alle migliaia di giovani manifestanti a Stoccolma. Thunberg ha parlato di 400 mila persone in piazza in Australia e 100 mila a Berlino. "Eserciteremo così tanta pressione" sui politici "che non potranno fallire", ha aggiunto tra gli applausi della folla a Stoccolma. "Noi, persone di ogni età, abbiamo dimostrato per cosa ci battiamo - ha affermato - Ora sta a loro dimostrare che ci hanno ascoltato".

Altre manifestazioni sono state indette in decine di città americane, come Boston, Seattle, Minneapolis, Miami, Los Angeles e Denver.

In Australia, sono stati 300mila i giovani che oggi sono scesi in piazza, in diverse città per la giornata di "sciopero globale per il Clima". Obiettivo: mandare un chiaro segnale ai leader che presto si riuniranno all'Assemblea Generale dell'Onu.
Secondo gli organizzatori del 'School Strike For Climate' la partecipazione di oggi - con 100mila persone solo a Melbourne e 80mila a Sydney - sarebbe raddoppiata rispetto all'analoga manifestazione dello scorso marzo.

Anche nelle Filippine gli studenti hanno manifestato per il primo giorno del 'Global Climate Strike'. "Che cosa vogliamo? Giustizia climatica! Quando la vogliamo? Ora!", è uno degli slogan degli studenti universitari di Manila scesi in piazza insieme ad ambientalisti e rappresentanti delle comunità indigene. "Una delle richieste principali di tutte le proteste è che il governo delle Filippine dichiari l'emergenza climatica", hanno dichiarato gli organizzatori delle manifestazioni previste da oggi fino al 27 settembre in tutto il Paese. Inoltre è stata chiesta giustizia per la morte dei 30 attivisti ambientalisti uccisi dall'inizio dell'amministrazione del presidente Rodrigo Duterte. "I giovani non saranno intimiditi e difenderanno i diritti delle persone e dell'ambiente", ha dichiarato Madelene De Borja, leader di un'organizzazione ambientalista giovanile.

A Berlino la mobilitazione è iniziata con un corteo di biciclette partito da Charlottenburg e diretto verso il centro. Gli organizzatori hanno annunciato che almeno 10mila manifestanti si riuniranno alle Porte di Brandeburgo. Anche a Francoforte le proteste sono iniziate questa mattina con il blocco del traffico nell'ora di punta.

Secondo la sezione tedesca del movimento 'Fridays for Future movement', oggi ci saranno 530 manifestazioni in tutta la Germania".

Secondo fonti del governo il 'Piano Clima' avrà l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra in Germania del 55% entro il 2030. Inoltre, tra le misure da attuare vi sarebbe anche l'imposizione ai costruttori di automobili di quote obbligatorie di auto elettriche tra i nuovi veicoli immatricolati, nonché il divieto di installare nei nuovi edifici sistemi di riscaldamento che facciano ricorso a combustibili fossili.

Anche in Thailandia i giovani hanno protestato per chiedere al governo di agire per fermare i cambiamenti climatici: sono stati circa 200 i giovani scesi in piazza, tra cui bambini anche di 7 anni. Per gli organizzatori della manifestazione "la Thailandia è uno dei Paesi più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici, come si può vedere dall'impatto di siccità, inondazioni, carenza di acqua e cibo. Tutte cose che stanno già avvenendo". I manifestanti, inoltre, hanno inviato una lettera al ministro per le risorse naturali in cui si afferma che il Paese deve fissare "l'obiettivo del 100% di energia rinnovabile e delle decarbonizzazioni entro il 2040".

A Roma questa mattina gli attivisti del movimento Fridays for Future si sono dati appuntamento per un sit-in in piazza Montecitorio. "Ma quale mercato, ma quale profitto, distruggere l’ambiente non ne hai il diritto"; "Undici anni questo ci rimane se non agiamo adesso il Pianeta poi scompare", alcuni degli slogan scanditi in piazza dagli attivisti (FOTO).

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