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Brexit, Londra chiede rinvio. Ma Johnson non firma

19 ottobre 2019 | 23.17
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Il premier britannico costretto a chiedere rinvio all'Ue. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: "Valuteremo"

(AFP) - AFP
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''La richiesta di rinvio è appena arrivata". Donald Tusk, presidente del consiglio europeo, con un tweet annuncia di aver ricevuto da Londra la richiesta per uno slittamento della Brexit, prevista per il 31 ottobre: altri 3 mesi, fino al 31 gennaio 2020. "Ora inizierò a consultare i leader della Ue per decidere come reagire", ha affermato.

Secondo una fonte dell'Ue, la richiesta di proroga è stata accompagnata da una lettera, non firmata, del primo ministro britannico Boris Johnson. Il premier, contrario a ritardare ulteriormente la Brexit, è infatti stato costretto a richiedere un rinvio dopo l'approvazione alla Camera dei Comuni dell'emendamento Letwin che rimanda l'approvazione dell'accordo negoziato dal premier fino a quando non sarà approvata tutta la relativa legislazione per l'uscita dalla Ue.

Ma le lettere inviate all'Ue sono in realtà tre. La prima, non firmata, è una copia della lettera che richiede il rinvio per impedire un'uscita caotica; la seconda è dell'ambasciatore britannico presso l'Ue, Tim Barrow, che è d'introduzione alla prima. La terza è quella in cui Johnson ribadisce la sua opposizione a una proroga, spiegando che l'estensione della Brexit "danneggerebbe" gli interessi dei paesi membri dell'Unione europea e del Regno Unito.

Brexit senza fine, voto slitta e Johnson all'angolo

Ma Johnson ha scritto una lettera anche a tutti i deputati di Westminster per spiegare che non vuole negoziare con l'Unione europea un rinvio oltre il 31 ottobre. Nel documento il premier ribadisce l'intenzione di presentare lunedì alla Camera dei comuni il suo accordo, non votato oggi. ''Un ulteriore rinvio non è una soluzione'', si legge nella lettera che Johnson ha indirizzato ai deputati, dove sostiene che anche ''i leader europei hanno chiarito che non vogliono un ulteriore rinvio''. Johnson ha quindi annunciato che ''dirò alle Ue quello che ho sempre detto durante i miei 88 giorni da primo ministro: un ulteriore rinvio non è la soluzione''.

Un appello è stato quindi rivolto a tutti i deputati, perché ''sostengano questo nuovo accordo''. ''Il popolo britannico che ha votato per uscire dall'Unione europea sta aspettando che, finalmente, manteniamo le nostre promesse. Si aspettano che venga fatta la Brexit'', ha aggiunto. ''Farò tutto il possibile per far approvare la Brexit il 31 ottobre. E spero di contare sul vostro supporto'', si conclude la lettera di Johnson ai deputati.

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