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Prodi: ''Io al Colle? Il mio tempo è finito''

24 febbraio 2014 | 14.27
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Prodi: ''Io al Colle? Il mio tempo è finito''

Roma, 24 feb. (Adnkronos/Ign) - ''Io al Colle? No, come si dice, the game is over, la gara è finita''. Parola dell'ex premier Romano Prodi che, intervistato da 'Agorà' su RaiTre, ribadisce di non voler rientrare nell'agone politico. Il Professore non fa alcun riferimento alla ferita ancora aperta del 101, quando franchi tiratori del Pd affondarono la sua candidatura al Quirinale, ma preferisce parlare di stagione finita. ''Sono tutti giovani, tutti nuovi, quindi uno deve capire quando è il proprio tempo e quando il proprio tempo è passato". Prodi ammette di essere stato contattato nei giorni scorsi per andare a guidare il Mef. ''Non ho smentito di essere stato chiamato come ministro dell'Economia ho solo detto come sono andate le cose: non sono stato chiamato''.

Il Professore fa gli auguri al governo di Matteo Renzi. ''Spero solo, per il futuro del Paese, che le cose vadano bene, tutto qua. Se le cose vanno bene, il governo Renzi durerà certamente fino al 2018 ma il problema è che le cose vadano bene perché non è che siamo messi bene, gli impegni sono tanti sia in Italia che in Europa".

Per Prodi, intervenuto successivamente ad un convegno organizzato da Nomisma, il grande problema dell'Italia è l'instabilità politica. ''L'enorme handicap della ruotazione continua e dell'instabilita' ha reso impossibile in Italia il normale svolgimento della vita politica''.

Sottolineando, dunque, che la stabilità politica e di governo e' essenziale per uscire dalla crisi, Prodi ha rimarcato che ''se un governo da' continuita' e fa la formica dando credibilita' ai provvedimenti, i mercati internazionali lo apprezzano subito''.

Prodi ha inoltre sottolineato che ''in questo momento la ripresa puo' avvenire solo se c'e' un minimo di cambiamento nella politica europea''. ''L'Italia non puo' picchiare i pugni sul tavolo perche' non abbiamo una mano cosi' forte e ce la romperemmo'', ha aggiunto Prodi tornando a sollecitare una collaborazione tra Italia, Francia e Spagna. Sul piano strettamente economico, ha aggiunto Prodi, ''un impulso alla domanda ci farebbe uscire tutti dai guai, ma serve anche un minimo di solidarieta' europea''.

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