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Il fenomeno Le Pen spaventa Berlino, Tsipras vola in Grecia

26 maggio 2014 | 08.00
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Terremoto politico in Francia dopo l’affermazione del Front national. Il premier Valls esclude le dimissioni del governo. Boom degli euroscettici nel Regno Unito: l’Ukip di Nigel Farage primo partito in Gran Bretagna. Juncker: “Preoccupa l’avanzata dell’estrema destra e dei populisti”. Merkel: “Contenta per Cdu”. Ukip primo partito antieuro, Syriza primo antiausterity

Marine Le Pen (Xinhua)
Marine Le Pen (Xinhua)

Sta scatenando un terremoto politico in Francia l’affermazione del Front national di Marine Le Pen. All’Eliseo, in mattinata, il presidente francese Francois Hollande ha convocato una riunione per “trarre le conseguenze” dei risultati del voto europeo che ha visto il Partito socialista conquistare solo il terzo posto.

Il premier Valls ha escluso lo scioglimento dell’Assemblée Nationale e le dimissioni del suo governo. “Un mandato è stato affidato per 5 anni. Il quinquennio deve arrivare a compimento”, ha dichiarato su RTL. Per il premier l’esito del voto va attribuito alla “collera contro le istituzioni europee” unita “all’astensione degli elettori socialisti”.

L’analisi della stampa francese - “Trent’anni dopo le europee del 1984, che avevano visto il partito di Jean-Marie Le Pen entrare per la prima volta nel paesaggio politico, sua figlia raccoglie i frutti dal punta di vista elettorale del malcontento dei francesi e delle loro inquietudini rispetto all’Europa. E così può rivendicare il titolo di “primo partito di Francia”, scrive ‘Le Figaro’. Di “sisma presidenziale” parla invece ‘Le Monde’.

Il commento di Juncker - “L’estrema destra e i populisti non hanno vinto queste elezioni, anche se il loro rafforzamento in alcuni Paesi mi preoccupa”, afferma il candidato dei popolari del Ppe alla presidenza dell’esecutivo Ue, Jean-Claude Juncker, in un tweet, commentando il risultato delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.

Al Parlamento europeo il Ppe “ha un vantaggio a doppia cifra. Questo mi dà, in quanto candidato alla presidenza della Commissione, il diritto di cercare una maggioranza in Parlamento e in Consiglio”, aggiunge.

Il commento da Berlino - Il risultato ottenuto da partiti come il Front National in Francia o l’Ukip nel Regno Unito è “spettacolare e deplorevole”, ha detto Angela Merkel.

La cancelliera tedesca si è poi detta “contenta” per la vittoria della Cdu alle elezioni europee. “Siamo il partito più votato e questo è un segnale importante per l’Europa”, ha commentato il capo del governo di Berlino, il cui partito, insieme all’alleata Csu, ha incassato il 36% delle preferenze, quasi il 9% in più della Spd.

Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha definito “un segnale grave” la vittoria del Front national. “Per me è un orrore che anche l’Npd tedesco avrà una rappresentanza nel Parlamento europeo”, ha aggiunto.

Euroscettici in Gran Bretagna - Terremoto politico anche nel Regno Unito dove gli euroscettici dell’Ukip di Nigel Farage, primo partito in Gran Bretagna, avrebbe conquistato 22 dei 73 seggi, contro i 16 dei conservatori e i 14 dei Laburisti.

Il premier conservatore britannico David Cameron esclude ogni ipotesi di intesa con gli euroscettici: “Noi non faremo patti o accordi. I candidati conservatori si presenteranno come conservatori, si batteranno come conservatori e spero che trionferanno. Da quello che ho letto sui giornali, Nigel Farage vuole distruggere il Partito conservatore, non lavorare in tandem con noi”. Il premier ha poi letto il successo dell’Ukip come una conseguenza della “profonda delusione della gente verso l’Ue”.

Il leader laburista Ed Miliband, intervistato dalla Bbc, si è congratulato con Farage per la vittoria in queste elezioni e ha rivendicato la vittoria del suo partito alle elezioni locali che si sono svolte mercoledì in concomitanza con il voto europeo. “Possiamo vincere le elezioni generali” del 2015, ha quindi sostenuto Miliband.

Tsipras vola in Grecia - I risultati preliminari in Grecia confermano la vittoria di Syriza alle elezioni europee. Con il 40% dei voti scrutinati, emerge che il partito di sinistra di Alexis Tsipras - candidato della Sinistra unitaria alla presidenza della Commissione europea - ha ottenuto il 26,4% dei consensi, contro il 23,2% di Nuova democrazia del premier Antonis Samaras.

Pur essendo diventato il primo partito, Syriza non ha comunque ottenuto quel 5% di vantaggio sul partito al governo che gli avrebbe permesso di chiedere elezioni anticipate. Al terzo posto si collocano il partito di estrema destra Alba dorata, che ottiene il 9,3% dei voti, mentre il Pasok, alleato nel governo di coalizione con Samaras, recupera e conquista l’8% delle preferenze.

In Spagna perde il bipartitismo - Pp e Psoe “puniti” dagli elettori, in Spagna perde il bipartitismo. All’indomani delle elezioni europee, ‘El Pais’ sottolinea come “i due principali partiti spagnoli, che hanno governato il Paese ininterrottamente dal 1977 - il Pp rivendica l’eredità dell’Ucd - hanno ottenuto il peggiore risultato della storia democratica”, fermandosi “leggermente sotto il 50%”. Hanno perso, si legge ancora sul sito spagnolo, più di cinque milioni di voti rispetto alle elezioni europee del 2009, quando ottennero l’80% dei voti.

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