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Sel, attese nuove uscite. Migliore: “Per ora andiamo nel misto”

20 giugno 2014 | 17.23
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Più di una decina i parlamentari pronti a lasciare. L’ex capogruppo non nasconde di aspirare a correre per il comune di Napoli: “Io candidato sindaco? Possibile. Ma prima bisogna dare una mano a de Magistris...”. Sel, in quattro dicono addio al partito. Vendola: “Errore politico”

(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

Dalle parti del Nazareno spergiurano che nell’ormai ‘famigerato’ colloquio di Lorenzo Guerini e Francesco Bonifazi con Gennaro Migliore non si sia trattato nulla. “Nessuno scambio. Se Migliore e gli altri decideranno di passare al Pd, lo faranno in autonomia”. Porte aperte, come ha sottolineato lo stesso Matteo Renzi, ma niente in cambio. Insomma, se Migliore intende correre per il comune di Napoli dovrà conquistarsi la candidatura a sindaco con le primarie.

All’appuntamento, però, manca ancora parecchio tempo. Restando all’oggi, nel day after della deflagrazione di Sel, resta l’amarezza di Nichi Vendola che da Bari riserva parole dure per l’ex capogruppo e per gli altri che si apprestano a seguirlo fuori dal partito. Giovedì “siamo usciti in 4, forse domani qualcun altro...”, dice Migliore. Sono più di una decina i parlamentari dati in uscita.

La prossima settimana poi, secondo quanto si vocifera in Transatlantico dalle parti dem, sarebbe maturo il passaggio al Pd di un deputato di Sel. Un suo collega e un senatore sarebbero pronti a fare altrettanto a breve. Uno smottamento con cui dovrà fare i conti la minoranza Pd per niente entusiasta del possibile arrivo di nuovi innesti da Sel. “Ingrassiamo? Ma ingrassare non sempre fa bene...”, rifletteva giovedì un big della minoranza. Ribatte un renziano di prima cerchia: “Francamente incomprensibile. Gente come Aiello (il primo fuoriuscito da Sel, ndr) è più renziana di me. Perché tenere fuori chi vuole fare le riforme con noi?”.

Nell’attesa che siano maturi i tempi per il passaggio al Pd, cosa che dalle parti del fronte renziano viene data per certa, Migliore e gli altri fuoriusciti da Sel lavorano alla nascita di un nuovo gruppo con Socialisti ed ex Scelta Civica. “Con gli altri deputati che faranno la scelta di lasciare Sel decideremo che fare, ma la mia idea è di costituire un gruppo autonomo in Parlamento - dice Titti Di Salvo - Noi la scelta non l’abbiamo fatta pensando a dove collocarci ma pensando di segnalare un punto politico molto importante”.

Lo stesso Migliore ha spiegato in alcune interviste che per il passaggio al Pd serve un po’ di tempo. “Ho lasciato Sel, sia nel ruolo di capogruppo sia dal partito. Per ora sono nel gruppo misto” ma “l’orizzonte è quello del Pse, il luogo naturale per le battaglie che vogliamo sostenere in Europa”, e il Pd “oggi forse è il partito più rappresentativo del progressismo europeo”. Ma di qui a un eventuale adesione immediata al Pd ce ne passa: “Se ne discuterà con gli altri”, “c’è bisogno di tempo”, spiega l’ex capogruppo di Sel.

Per quanto riguarda poi il futuro, Migliore non nasconde di aspirare a correre per il comune di Napoli. “Io candidato sindaco? Possibile. Ma prima bisogna dare una mano a de Magistris per farlo uscire vivo... fare il sindaco di Napoli è molto difficile”. Quale voto dà a de Magistris? “Appena sufficiente”.

Vendola parlando a Bari è stato duro, più di giovedì, nei confronti dei fuoriusciti. Parla dei ‘miglioristi’ come di compagni che sbagliano, che non aspirano a una sinistra di governo ma a una sinistra al governo e per questo non esitano a “correre sul carro del vincitore”, quel Matteo Renzi e quel Pd sui quali, secondo Vendola, stanno “sbagliando giudizio”. Ma se le cose stanno così, conclude il leader di Sel, non si può “trattenere a forza” chi subisce “la seduzione dell’uomo della provvidenza”.

Migliore, da parte sua, ribatte con le argomentazioni usate in questi giorni e che stanno dietro, spiega, alla sua decisione di lasciare Sel. “Ho sempre pensato che dovevamo avvicinarci all’area di governo, ma non è mai stato un problema restare in minoranza nel partito. Il problema c’è stato quando mi hanno detto che ho sequestrato la linea politica del partito. Se qualsiasi posizione uno prende viene considerato così dal partito, non va bene”.

Potrebbe entrare nel Pd? “No, io penso che bisognerebbe fare una forza unitaria del centrosinistra”, risponde Migliore a una trasmissione radiofonica. “Io resto legatissimo a Vendola: ho un legame fortissimo con lui e con Fratoianni, che è uno dei miei più cari amici. Sono solo divergenze politiche”. Ma se Renzi offrisse un posto di governo? “Non credo che me lo offrirà. Ma in questo momento sarei nella posizione di accettare nulla”.

Sorride Ileana Piazzoni, uno dei 4 fuoriusciti da Sel. “No, no fino a lunedì non succede niente, ci sono le assemblee territoriali - dice - Pentita? No, semmai c’è un senso di liberazione... Questa storia andava avanti da troppo tempo. Poi c’è stata questa accelerazione sul Dl Irpef che non ci aspettavamo e abbiamo deciso di fare il passo”. E nei territori altri usciranno? “Credo di sì, anzi ne sono certa”.

Da lunedì, dice Piazzoni, “succederanno un po’ di cose. Credo che in tempi brevi andremo nel misto. Tra una settimana forse”, spiega la parlamentare. Ma farete un nuovo gruppo? “Non credo. Servono almeno 20 deputati e noi non ci arriviamo”. Ma con Socialisti ed ex Sc? “Sì, potremmo anche fare un gruppo con loro ma comunque resteremmo distinti. Quindi, tanto vale fare la nostra componente nel misto. Vedremo comunque. Decideremo insieme”.

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