Il sindaco di Parma, organizzatore del raduno degli eletti del M5s, sfida il leader e Casaleggio: "Non ho paura della scomunica". A proposito del nuovo tour del fondatore del Movimento dice: "Mi sembra stia tornando alle origini". La deputata Sarti: "Togliere il nome di Beppe dal simbolo non è un tabù".
Federico Pizzarotti 'graffia' dalla 'Ducale' di Parma. Invita a ripensare alle espulsioni, sostiene che il passo indietro di Grillo è nei fatti, assicura di non aver nessuna paura di eventuali scomuniche dal leader e dal guru M5S. "Non ho paura della scomunica" dice e a chi gli chiede se Beppe Grillo non dovesse fare un passo indietro replica: ""Mi sembra che la direzione di questi giorni sia questa, è già nei fatti". "Grillo ha sempre detto che prima o poi si sarebbe fatto da parte - aggiunge - Lo deciderà lui quando sarà il momento, o lo decideremo insieme". Quanto alle espulsioni è chiaro: "Coerenza vorrebbe che le espulsioni si possano ridiscutere". A proposito del nuovo tour del fondatore del Movimento, Pizzarotti dice: "Ha sempre fatto quello di lavoro, mi sembra stia tornando alle origini". Quanto a eventuali migrazioni, precisa: "Io non vado da nessuna parte.
A Parma per parlare di #Idee. Quello che ci ha sempre unito, e da cui siamo partiti. Questo è #M5s che vogliamo. #FiglidelleStelle
— Federico Pizzarotti (@FedePizzarotti) 7 Dicembre 2014La replica arriva in serata con un videomessaggio di Grillo via blog. "Ebbene sì! Sono vivo e più vivo che mai, cari amici. Nonostante questo tentativo di seppellimento mio, di Casaleggio, del Movimento 5 Stelle". "Il MoVimento 5 Stelle è andato avanti - dice Grillo - E' un movimento complicato, con migliaia di consiglieri comunali e regionali, centinaia di parlamentari, decine di europarlamentari. Non potevo avercelo sulle spalle solo io o Casaleggio, stiamo distribuendo competenze e responsabilità. Ora ce ne sono altri cinque, poi saranno dieci, venti, trenta, quaranta... E' l'inizio di una nuova fase straordinaria per il M5S".
"Non c'è nessuna scissione" assicura la deputata 5 Stelle, Eleonora Bechis, mentre la sua collega Giulia Sarti lancia una proposta bomba di discutere della possibilità di togliere il nome di Beppe Grillo dal simbolo. "E' quello che dico". Anche questo "può essere un nodo, una cosa da discutere". "Questa non è una scissione né una Leopolda" ribadisce il deputato del M5s, Walter Rizzetto, sottolineando che "non c'è nessuna conta". Se è chiaro, dice l'europarlamentare pentastellato, Marco Affronte che "non possiamo fare a meno di Grillo, se vogliamo crescere non possiamo dipendere dalla sua figura". "Il movimento si sta sgretolando dalla sua idea originaria" avverte il deputato 5 stelle Christian Iannuzzi, ammettendo anche che "c'è qualcuno che ha intenzione di dimettersi ma io non parlo per gli altri". "Può darsi" si possa andare avanti senza Beppe Grillo, ipotizza Maurizio Romani, ex senatore del Movimento 5 Stelle che a proposito del tour del fondatore dice: "Quello è il suo lavoro".
E spuntano anche dei dissidenti tra i dissidenti. Il gruppo di 'Occupy M5s', nato da una costola di Occupy Palco ('perché loro sono troppo soft'), ha deciso di lasciare la Convention di Parma perché "tacciono i veri problemi". A esprimere la sua contrarietà è un attivista, Claudio Valiani. "I portavoce - dice - continuano a tacere su problemi gravissimi, nel movimento non esiste un posto dove parlare, né un congresso né un confronto. E' ora di finirla". Secondo l'attivista, "non si dice come stanno le cose, che la Casaleggio e Associati comanda migliaia di persone attraverso due persone". La linea del 'movimento nel movimento' è quella di mettere parlamentari e portavoce "con le spalle al muro". Questa a Parma "non è un'agorà, abbiamo fatto mille chilometri per niente. Noi siamo - conclude - attivisti che vogliono vedere il Movimento in altro modo".
