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Le forze in campo per eleggere il Presidente /INFOGRAFICA INTERATTIVA

11 gennaio 2015 | 15.33
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Appuntamento giovedì 29 gennaio alle 15: 1009 grandi elettori per scegliere il successore di Napolitano. Nei primi tre scrutini servono 672 voti, poi 505. Tutti i numeri dei Presidenti

Le forze in campo per eleggere il Presidente  /INFOGRAFICA INTERATTIVA

Dopo le dimissioni di Napolitano, la politica si mette in moto per scegliere il successore. Queste le tappe e le modalità che porteranno al Quirinale il 12esimo presidente. (TUTTE LE NOTIZIE DELLO SPECIALE)

Grandi elettori - Il plenum sarà formato da 1009 grandi elettori, vale a dire 630 deputati, 321 senatori (di cui 6 a vita, 4 nominati e due presidenti emeriti: Ciampi e, a breve, Napolitano), 58 delegati regionali (tre per ogni regione più uno per la Val d'Aosta). Nel caso in cui il Presidente della Repubblica si dimetta prima della conclusione del mandato, diventando senatore di diritto e a vita, entra a far parte a pieno titolo del seggio elettorale.

Quorum - Nei primi tre scrutini occorre la maggioranza di due terzi dell'assemblea, dal quarto in poi è sufficiente quella assoluta. Nei primi tre voti per poter arrivare al Quirinale serviranno 672 preferenze, poi 505.

Senatori a vita - In questo momento in carica, come senatori a vita, ci sono il presidente emerito, Carlo Azeglio Ciampi, e poi quelli di nomina presidenziale: Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano e Carlo Rubbia, per un totale di 5. A questi nomi si è aggiunto quello di Giorgio Napolitano, senatore a vita di diritto, dal giorno delle dimissioni.

Timing - Prima votazione sarà il 29 gennaio alle 15, come comunicato dal presidente della Camera, Laura Boldrini. Deputati e senatori inizieranno a votare dalle 15 nel giorno scelto dalla titolare della Camera, mentre il pomeriggio del giorno prima gli uffici di presidenza di Senato e Camera e le rispettive Conferenze dei capigruppo si riuniranno nella sala della Regina. In generale, senza considerare cioè quando effettivamente avverrà l'elezione, il calendario dovrebbe prevedere due votazioni al giorno, alle 10 e poi alle 16, senza soluzioni di continuità, visto che si tratta di un'unica seduta. Possibili quindi scrutini anche di domenica o di giorno festivo.

Camera - Il voto sarà in Assemblea comune a Montecitorio. A presiedere sarà la presidente della Camera, Laura Boldrini, affiancata da un'altra donna, Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato che attualmente sostituisce Piero Grasso, che esercita la supplenza del Quirinale.

Nell'emiciclo, davanti allo scranno del presidente dell'Assemblea, verranno montate quattro cabine elettorali, mentre nel cortile interno troveranno posto i grandi gazebo che ospitano le postazioni televisive. Per tutta la durata delle votazioni il Palazzo sarà chiuso ai visitatori, con l'eccezione dei pass di quelli concessi a deputati e senatori (uno a testa).

Come si esprime il voto - La votazione avverrà per schede con il sistema della chiama, per ordine alfabetico, partendo dai senatori, proseguendo con i deputati e concludendo con i delegati regionali, che esprimeranno la loro preferenze nelle quattro cabine allestite nell'emiciclo. Quindi avrà inizio lo spoglio, pubblico, con il presidente della Camera, con al suo fianco quello del Senato, che leggerà il nome segnato sulla scheda, a meno che non sia bianca o nulla. Se il quorum necessario verrà raggiunto, lo scrutinio si concluderà con la proclamazione dell'eletto.

Elezione - A quel punto però non sarà ancora in carica. Entrerà nel pieno delle sue funzioni solo dopo il giuramento di fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione, che verrà prestato nell'Aula di Montecitorio sempre davanti al Parlamento riunito in seduta comune appositamente convocata. Quindi il nuovo Capo dello Stato pronuncerà il suo messaggio di insediamento. Normale quindi che tra elezione, giuramento e insediamento trascorra qualche giorno e il computo del settennato, necessario ad esempio per valutare l'inizio del semestre bianco o la fine del mandato, avrà inizio dalla data del giuramento.

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