"Il governo ritiene possibile usare la fiducia solo come extrema ratio. Il tema è come i parlamentari, a viso aperto, vogliono prendersi le responsabilità davanti al Paese, non nascondendosi dietro l'uso improprio del voto segreto". Lo afferma, in una intervista al Corriere della Sera, il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini, che rivolge un appello ai parlamentari del Pd in vista del confronto in aula alla Camera sull'Italicum, che prende il via questa mattina.
"La fiducia -aggiunge Guerini- non è argomento di oggi. Vedremo come si svilupperà la discussione, a partire dal primo passaggio di martedi'", sulle pregiudiziali di costituzionalità e di merito: "mi rivolgo a tutti i deputati del Pd. Senza voler forzare la coscienza di nessuno, chiedo loro di ricordare il lavoro che abbiamo alle nostre spalle. Il problema non è fare previsioni sui potenziali dissidenti, ma essere consapevoli che questa è una proposta di tutto il Pd".
Sulle 'pressioni indebite' sul Parlamento denunciate dall'ex segretario Pier Luigi Bersani, "se il riferimento è a presunti diktat della maggioranza e del Pd, il solo atteggiamento di forzatura che io vedo è quello di chi, da una posizione che è fortemente minoranza dentro il Pd, vuole vedersi riconosciuto un diritto di veto", sottolinea Guerini, che si dice convinto che "la stragrande maggioranza del Pd" sosterrà la legge: "non ci sarà una frattura lacerante, la divisione è meno marcata di quanto si tende a far vedere". Infine, il vice segretario bolla come "assolutamente fantasiosa" l'ipotesi circolata in questi giorni secondo cui Denis Verdini potrebbe entrare nel Pd.
