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Renzi difende l'Italicum: darà certezze e stabilità. Ma arriva pioggia di ricorsi

26 ottobre 2015 | 15.30
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Maria Elena Boschi (Adnkronos)
Maria Elena Boschi (Adnkronos)

Il mio governo è il governo numero 63 in 70 anni di storia repubblicana. Abbiamo fatto la riforma della legge elettorale e stiamo concludendo le riforme costituzionali proprio per dare più stabilità, certezza e regole più efficaci". Lo ha detto Matteo Renzi a Lima ricordando che regole certe sono anche "la condizione per gli investimenti".

Ricorsi in arrivo - In arrivo una pioggia di ricorsi contro l'Italicum, la nuova legge elettorale per la Camera che entrerà in vigore a luglio del prossimo anno. L'iniziativa è del Coordinamento democrazia costituzionale, un movimento che riunisce associazioni e singoli, nato con il fine "di difendere e valorizzare i principi della democrazia della nostra Costituzione nata dalla Resistenza".

Obiettivo dell'azione giudiziaria, coordinata dall'avvocato Felice Besostri e aperta all'adesione di tutti coloro che vorranno sottoscriverla e appoggiarla, veder dichiarate incostituzionali parti del sistema di voto, seguendo un iter analogo a quello che portò allo stesso risultato rispetto al cosiddetto Porcellum. Destinatari dei ricorsi i 26 distretti di Corti d'Appello, ma anche singoli Tribunali civili.

Secondo Besostri sono 5 i punti di criticità che presenta l'Italicum: "delegittima la Corte costituzionale; ogni premio di maggioranza espresso in una percentuale minima di seggi, anche se prevede una soglia, non supera la contraddizione fondamentale che è tanto più consistente quanto minore è il consenso elettorale della lista beneficiaria".

Sotto accusa poi la distribuzione del premio nelle circoscrizioni affidata ad un algoritmo influenzato dalla partecipazione elettorale e dall'entità dei voti per liste sotto soglia nei collegi e nelle circoscrizioni. Inoltre il ballottaggio costituisce un modo di aggirare la necessità di una soglia minima per l'attribuzione del premio. Infine le minoranze linguistiche eleggono i loro rappresentanti al primo turno, ma contano ai fini del premio di maggioranza e partecipano al secondo turno, mentre gli italiani all'estero no.

Anche il M5S, come già annunciato in passato, ricorrerà contro l'Italicum, "e lo farà in tutte le 26 sedi di tribunale d'appello presenti in Italia", spiega Danilo Toninelli, deputato e 'uomo riforme' del Movimento, che rivendica come i 5 Stelle siano "l'unica forza politica che ha sempre seguito e dato appoggio al 'Coordinamento democrazia costituzionale'", ovvero l'organismo che sta promuovendo i ricorsi in appello contro la legge elettorale.

"Poiché trattasi di un'iniziativa civica e democratica - puntualizza Toninelli - evitiamo di politicizzarla, facciamo in modo che non porti bandiere. Noi abbiamo combattuto da parlamentari dentro il Parlamento contro l'Italicum, ora da portavoce dei cittadini lo faremo fuori, presso le sedi giudiziarie".

E questo avverrà "in tutte le sedi di Corte d'appello italiane, tramite gli studi legali che gravitano attorno a questo Coordinamento. Ricorreremo contro l'Italicum come già fatto contro il Porcellum. Ma invece di impiegare 8 anni per abbatterlo, ora vogliamo impiegarne non più di 2". Eppure l'Italicum sembrerebbe agevolare il M5S, "ma certo non agevola la democrazia - taglia corto Toninelli - non ci frega nulla se finisce per agevolare noi. Quel che conta è spazzarlo via".

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