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Discorso di fine anno: Einaudi da record, lunghissimo Scalfaro

01 gennaio 2018 | 16.52
LETTURA: 4 minuti

(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

Dai mini discorsi alla Nazione di Luigi Einaudi ai fiumi di parole di Oscar Luigi Scalfaro. Come da tradizione, ieri si è tenuto il consueto discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, poco più di 10 minuti che sono serviti a Sergio Mattarella per parlare di futuro, giovani e lavoro. Un discorso conciso che ne fa uno dei più brevi nella storia del Quirinale, con sole 1.085 parole. Ma quali sono stati i 'tempi' di tutti i Capi di Stato italiani dal primo discorso ad oggi? A cronometrarli ci ha pensato Openpolis, che ha stilato una lista di minuti e parole. Scoprendo che negli anni si sono fatti man mano più lunghi, più semplici, ma con più riferimenti politici. E consegnando lo scettro di 'Presidente prolisso' a Scalfaro per un discorso di ormai 21 anni fa.

Il primo discorso di fine anno di un Presidente della Repubblica è stato quello di Luigi Einaudi nel 1949, secondo anno del suo mandato, che ha inaugurato questa consuetudine non prevista dalla Costituzione. Sintetico, ha battuto ogni record di brevità l'anno successivo con sole 148 parole. Il suo discorso più lungo? 256. E se Gronchi, Segni, Saragat e Leone hanno di poco superato il predecessore (dalle 240 a un massimo di 1500 parole), Sandro Pertini ha quasi da subito dovuto rinunciare alla sintesi. E' del 1978 il rapimento Moro, dell'80 il terremoto in Irpinia, e poi gli omicidi di mafia dell'82 e la strage del rapido 904 nel 1984, otto giorni prima del discorso di fine anno: minimo 1186 parole, massimo 3354 in mezz'ora nel 1983.

Nel 1985 è poi la volta di Francesco Cossiga che, contrariamente a quanto si possa pensare, non è riuscito a rompere alcun record: si va infatti da un massimo di 3542 parole pronunciate nel 1990 in poco più di mezz'ora a un minimo di 418 nel sibillino messaggio del 'parlare non dicendo' targato 1991, nel suo ultimo anno di mandato prima delle dimissioni avvenute 4 mesi più tardi.

Tre quarti d'ora e 4912 parole: a superare tutti è il successore di Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, nel 1997. Suo il mandato più prolisso, fra Tangentopoli e Par Condicio, con un minimo di parole nel messaggio di fine anno mai scese sotto le 2041. Mai sopra le 2000 invece Carlo Azeglio Ciampi, il cui consueto incipit 'Care italiane e cari italiane' è rimasto tuttavia nel cuore e nella mente dei cittadini.

In carica per quasi 10 anni, dal 2006 al 2015, Giorgio Napolitano non si è certo risparmiato nei tempi, classificandosi fra i più loquaci Presidenti e piazzando fra i primi dieci più lunghi discorsi di fine anno, quello in chiusura del 2012, composto da 2601 parole per oltre 20 minuti di tempo. 1930 parole, invece, per il primo anno di settennato per Mattarella, che nel 2015 ha esordito nel suo primo discorso di fine anno alla Nazione per circa 15 minuti.

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