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Aquarius, Toninelli: "Nessun atto formale di chiusura porti"

20 giugno 2018 | 16.55
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(Fotogramma)
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"Non vi è stato alcun atto formale di chiusura dei porti italiani". E' quanto afferma il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Danilo Toninelli, nel corso del question time nell'Aula di Montecitorio - rispondendo a un'interrogazione parlamentare presentata da Leu sul caso della nave Aquarius - aggiungendo che "si è raccolta la disponibilità dimostrata all'apertura del porto di Valencia da parte del governo spagnolo".

Ricostruisce Toninelli: "Dopo aver tratto in salvo 629 migranti, la Guardia Costiera italiana, trovandosi nelle acque di responsabilità maltese, ha richiesto un porto di sbarco alla Valletta trattandosi del porto più vicino e sicuro. Nel frattempo, analoga richiesta è stata effettuata anche per un porto di sbarco italiano".

Il ministro precisa che "l'articolo 83 del Codice della Navigazione affida al ministro dei Trasporti il potere di limitare o vietare il transito o la sosta di navi mercantili nel mare territoriale per motivi di ordine pubblico. In mancanza dell'assenso del ministro dell'Interno competente in materia di ordine pubblico non sarebbe stato possibile per la Guardia Costiera dirigersi verso alcun porto italiano, neppure in quelli delle città i cui sindaci avevano offerto la disponibilità all'accesso".

Il ministro delle Infrastrutture auspica, sul tema dei migranti, che "l'Europa non ci lasci ancora soli. Occorre condividere la responsabilità con gli altri Paesi europei. Occorre che tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo assumano la loro quota di doveri e solidarietà".

Per l'esponente del governo, "è fondamentale discutere della missione Frontex, ma anche aprire degli hot spot nei Paesi di transito dei migranti, in accordo con i Paesi stessi. Tuttavia - aggiunge - ho l'impressione che limitarsi a potenziare Frontex significherebbe non risolvere il problema delle partenze dei 'barconi della morte', che continuerebbero a sbarcare sempre e solo in Italia". Sottolinea Toninelli: "Bisogna andare sulla terraferma, sui Paesi di transito e anche potenziare, in accordo con il governo libico, il ruolo della loro Guardia Costiera: perché quando parte un barcone, le persone stanno già rischiando la loro vita".

TAV - Poi le infrastrutture. Sulla realizzazione della Torino-Lione e del Terzo Valico, "le verifiche sono in corso e nelle prossime settimane potremo dare i primi responsi" è l'indicazione del ministro.

"Con riguardo alla linea ad Alta Velocità Torino-Lione, riporto quanto sottoscritto nel contratto di governo: ci impegniamo a ridiscutere integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia. Ciò che è notorio - afferma - è che su questa direttrice non si sia verificato il previsto incremento dei traffici di merci che era il presupposto fondamentale dell’opera, come ha recentemente confermato anche il Commissario di governo". Quanto al Terzo Valico dei Giovi "ribadisco la linea già espressa: servono ulteriori valutazioni costi-benefici e deve essere chiaro che le opere devono essere condivise con le istituzioni locali e con i cittadini, dando ampio risalto alla trasparenza; i cittadini devono sentirsi tutelati dall’azione del governo".

"La politica del confronto e la project review - dice il ministro - hanno già dato prova di rappresentare efficaci strumenti di programmazione e valutazione delle scelte strategiche sul tema delle infrastrutture, consentendo di perfezionare i progetti e realizzare risparmi importanti. Nel concludere confermo che le verifiche sono in corso e nelle prossime settimane potremo dare i primi responsi".

"Sul tema della realizzazione delle grandi opere - ricorda - ho avuto modo di esprimermi più volte in questi primi giorni del mio mandato. Ritengo infatti che la corretta definizione dei criteri di investimento in materia di infrastrutture costituisca un passaggio centrale nelle politiche di rilancio del sistema Paese. L’Italia per la sua collocazione geografica al centro del Mediterraneo rappresenta la naturale cerniera di collegamento per i traffici commerciali, in particolare dal quadrante sudorientale. Senza un’adeguata rete di trasporto non potremmo mai vedere riconosciuto il nostro naturale ruolo di leader di riferimento della logistica in Europa e nel Mediterraneo".

"I miei uffici - riferisce ancora Toninelli - sono già al lavoro sui singoli dossier per un’attenta analisi dei costi-benefici e per la valutazione della sostenibilità effettiva dal punto di vista economico, ambientale e sociale: occorre infatti ripensare agli orientamenti in termini di spese e risorse, così come di utilità per i cittadini e le imprese, dando maggiore ascolto ai loro bisogni e alle esigenze del territorio e non incentrando le priorità sull’interesse esclusivo di chi realizzerà le opere".

"In buona sostanza, il mio obiettivo - conclude - è quello di riesaminare in tempi brevi le diverse grandi opere per individuare quelle necessarie e buone per i cittadini, che dovranno quindi essere concluse, a partire ovviamente da quelle già iniziate. Per quelle, invece, non a vantaggio della popolazione dovremo, in un secondo momento, analizzare e valutare nel dettaglio come agire. Un processo del tutto analogo a quanto già svolto in altri Paesi europei, come ad esempio in Francia".

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