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La domanda di Boldrini: "Leghista mi augurò stupro, Salvini da che parte sta?"

17 settembre 2018 | 13.27
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(Fotogramma)
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Augurò lo stupro a Laura Boldrini per "farle ritornare il sorriso". Per questo, domani il sindaco leghista di Pontinvrea Matteo Camiciottoli, sarà in tribunale a Savona per la prima udienza del processo a suo carico. Processo al quale l'ex presidente della Camera ha deciso di partecipare "per difendere la mia dignità di donna umiliata da questa affermazione ma anche in nome e per conto di tutte le persone che subiscono minacce, insulti e volgarità di ogni genere sul web senza avere, però, la forza o la capacità di reagire".

"Faccio una battaglia di legalità e ho deciso che gli eventuali risarcimenti andranno a sostenere progetti di educazione civica digitale", ha promesso Boldrini, che su Twitter ha voluto inoltre lanciare una provocazione sotto forma di domanda al vicepremier e leader del Carroccio Matteo Salvini.

"Iniziato il processo a Camiciottoli che mi augurò lo stupro per farmi "tornare il sorriso". Un messaggio che ha colpito non solo me e mia figlia, ma tutte le donne. Oggi chiedo a Salvini se condivide o meno le opinioni del suo compagno di partito. Secondo voi mi risponderà?", chiede la deputata di LeU alla quale, almeno finora, Salvini non ha ancora risposto.

la domanda è stata poi girata anche sul profilo Facebook dell'ex presidente della Camera: "Non è facile per una donna - ha scritto Boldrini - sentirsi dire certe cose e non è stato facile per mia figlia sapere che qualcuno vorrebbe che sua madre venisse violentata. Qualche giorno fa Matteo Salvini mi ha chiesto pubblicamente di condannare le minacce di morte che aveva ricevuto a Milano durante una manifestazione di piazza. E io l'ho fatto - sottolinea - perché sono convinta che il dibattito politico non possa essere dominato dall’odio e dalla violenza".

"Adesso - scrive ancora - sono io che chiedo a Salvini di prendere pubblicamente posizione sulle dichiarazioni del sindaco del partito di cui lui è segretario. Cosa pensa delle affermazioni di Camiciottoli che investono non solo la mia dimensione privata ma la condizione di tutte le persone, in particolare le donne, che subiscono insulti, minacce e volgarità di ogni genere?".

Se nessuna risposta arriva dal ministro, intanto a rispondere alla parlamentare sono gli utenti del social, che oggi hanno invaso Twitter con l'hashtag solidale #IoStoConLaura affinché "la violenza verbale non trovi posto nella nostra democrazia".

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