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Dall'Imu a San Francesco, le frizioni tra 5S e Chiesa

26 marzo 2019 | 15.14
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Vicini su alcuni temi, come paletti al lavoro domenicale e lotta all'azzardo, lontani su altri come stretta su fondi a paritarie

(Fotogramma)
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Vicini su alcuni temi, come i paletti al lavoro domenicale o la lotta al gioco d'azzardo, più lontani su altri come la stretta sui soldi alle scuole paritarie o la questione del pagamento dell’Imu sugli immobili della Chiesa che svolgono attività commerciali. Nel rapporto tra il M5s e la Chiesa, che questa mattina ha visto un momento importante con la prima visita di Papa Francesco al Campidoglio guidato dalla sindaca pentastellata Virginia Raggi, non sono mancati nel tempo argomenti e momenti di frizione.

In campagna elettorale la sindaca si mostrò a favore della tassa sugli immobili della Chiesa. "Noi siamo stati i primi a denunciare il fatto che gli immobili nei quali si esercitavano attività commerciali non pagavano l'Ici e siamo stati i primi a denunciare questa situazione alle amministrazioni Marino e Tronca. Marino e il Pd sono stati sordi - disse Raggi -. Certo che li andremo a richiedere anche perché è lo stesso Papa Francesco che ha dichiarato che è etico, giusto e morale che dove si svolgono attività commerciali si paghino le tasse". Un capitolo caro allo stesso fondatore del M5S Beppe Grillo (mandò addirittura l'appello a Papa Francesco 'Bergoglio, paga l'Imu').

Mentre sul pagamento dell'imposta sugli immobili da parte del Vaticano il dibattito tra favorevoli e contrari va avanti da anni, è stata un'autentica gaffe la rivendicazione del comico e garante M5S sui Musei Vaticani. "I Musei Vaticani credo siano, sono del Comune e il Comune non percepisce nulla. Parleremo con Bergoglio... credo non lo sappia ancora", disse anni fa Grillo in un'intervista a Euronews salvo poi correggere il tiro dopo gli attacchi di chi gli fece notare che i Musei si trovano all'interno del territorio dello Stato Vaticano e non della Capitale. Proprio sul comico e garante pentastellato si sono scatenate più volte le polemiche dei cattolici. E' accaduto, ad esempio, nell'aprile 2016 quando lo show 'Grillo vs Grillo', al Lingotto di Torino, si concluse con "un piccolo rituale di comunione" ossia la distribuzione ad alcuni militanti del M5S di grilli essiccati offerte come ostie. "Siamo nati tre anni e mezzo fa, il 4 ottobre, nel giorno di san Francesco. I veri francescani siamo noi, Papa Francesco è venuto dopo. E lui è grillino", rivendicò in altre occasioni Grillo.

E non mancò la stoccata del segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin: "Non vedo nessun partito politico che possa identificarsi con San Francesco - disse -. Forse mai nessuno potrà dire mi identifico con San Francesco: è un modello talmente alto, non irraggiungibile ma talmente alto che sfugge sempre a qualsiasi identificazione". Parole alle quali controreplicò il comico dal suo blog: "Il MoVimento 5 Stelle, molto umilmente, vede un riferimento ideale verso la figura di San Francesco".

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