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Ciafani (Legambiente): "Verdi italiani? Ambientalismo ideologico non paga"

28 maggio 2019 | 15.36
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Stefano Ciafani, presidente Lega Ambiente (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Stefano Ciafani, presidente Lega Ambiente (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Il risultato dei Verdi in Italia non è casuale, ma è frutto di quello che hanno fatto negli ultimi venti anni. L'ambientalismo in politica, nel nostro Paese, è stato sempre molto ideologico". Lo dice all'AdnKronos, Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, movimento apartitico, insieme ai volontari, promotore del cambiamento per un futuro migliore.

"L'ambientalismo in politica - spiega - si è caratterizzato soprattutto per dei 'no' che non sono stati affiancati a dei 'si' a politiche verdi alternative concrete, sia a livello nazionale che a livello territoriale e questa strategia non ha assolutamente pagato. Al contrario, il partito dei verdi tedeschi, Bündnis 90/Die Grünen, è un partito europeista che fonda le sue attività sulla solidarietà ma soprattutto promuove concretamente l'economia verde sul territorio nazionale. Un esempio è il Baden-Württemberg, la regione più industrializzata di tutta la Germania, con a capo Winfried Kretschmann, governatore verde".

"I verdi in Germania hanno praticato un ambientalismo pragmatico, cosa che i verdi in Italia non hanno fatto mai, lasciando lo spazio all’ambientalismo, quello altrettanto ideologico, del M5S degli ultimi anni. Questi ultimi sono cresciuti territorialmente cavalcando ogni protesta contro qualsiasi cosa, anche le cose giuste e, oggi, che si trovano al governo a livello nazionale e a livello locale, alla guida di importanti città, scontano questo grave errore, perché non hanno promosso progetti o iniziative sul territorio".

"Ultima cosa che vale la pena sottolineare sui temi ambientali, è che noi, nel nostro Paese, espiamo una grandissima carenza culturale in merito. Questo vale per tutti i partiti: per il centrodestra che non ha mai, negli ultimi venti anni, promosso sui temi ambientali iniziative nella giusta direzione, per esempio, dal nucleare agli inceneritori; vale anche per il partito democratico. Il partito democratico di Renzi approvò lo sblocca Italia, che prevedeva il sì alle trivelle e il sì agli inceneritori in maniera sbagliata rispetto a quello che prevedeva l’Europa sui temi della lotta ai cambiamenti climatici o sul tema dell’economia circolare".

Il presidente di Legambiente, sottolinea: "L’Italia purtroppo, sotto questo punto di vista, sbaglia quando, con l'arrivo di un nuovo governo, di un certo colore, decide di smontare quello che ha realizzato il governo precedente". "Sui temi ambientali, in Germania, il governo di centro sinistra o i governi di centro destra hanno sempre portato avanti, magari modificando qualcosina, ma hanno sempre proseguito sulla direzione della promozione dell’economia verde. Così è accaduto in Germania, per i temi ambientali, con la successione dei governi Merkel, sia le grandi coalizioni di centro destra sia di centro sinistra, che non hanno cambiato, non hanno invertito la rotta sull'argomento, proseguendo sulla stessa direzione. Ciò è fondamentale per fare degli investimenti sull’economia verde: anche se cambia la politica, ogni cinque anni, si deve mantenere la stessa linea altrimenti gli investimenti non si concretizzeranno mai. Ecco, anche su questo l’Italia deve cambiare registro".

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