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Caos 5S al Senato, Di Maio: "Non contro di me"

25 settembre 2019 | 08.34
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Il ministro degli Esteri sull'alta tensione nel MoVimento a Palazzo Madama: "Firme riguardano il cambio dello statuto". E aggiunge: "Grande malinteso". Dessì : "Strumentalizzazione ad arte per attaccare leader"

(AFP)
(AFP)

Le 70 firme raccolte all'interno del Gruppo M5S del Senato riguardano "il cambio dello statuto non il tema del capo politico del Movimento. Poi c'è sempre una voce che si leva in dissenso ed è giusto così, io sono stato eletto come capo politico con l'80% di preferenze, non con il 100%, ed è giusto che ci sia chi non è d'accordo". E' quanto spiega Luigi Di Maio in un'intervista a 'RaiNews 24' in merito all'alta tensione all'interno del gruppo dei senatori del Movimento 5 Stelle.

"Ma far passare quelle 70 firme per 70 firme contro di me - aggiunge - ci sono persone con cui lavoriamo ogni giorno, mi hanno chiamato e mi hanno detto: 'è un grande malinteso, non è contro di te ma per rafforzare il Gruppo parlamentare'". Il MoVimento, prosegue il ministro degli Esteri, "il 4 ottobre di quest'anno compie 10 anni: è nato con una non struttura, aveva solo il capo politico. Questo non è sostenibile per una forza che sta al governo, quindi è giusto che come abbiamo votato e abbiamo previsto a giugno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi nasca un'organizzazione".

"Non è una novità, è in ritardo - aggiunge a 'RaiNews 24' - perché consideravo agosto il mese per permettere la transizione verso una nuova organizzazione, poi qualcuno, tra un mojito e l'altro, ha deciso di far cadere il governo".

E ancora: "Ho sentito il senatore che ha raccolto le firme, Dessì, e anche molti dei senatori che avevano firmato il documento: in realtà - spiega poi Di Maio ai microfoni di 'SkyTg 24' - guardando il documento non si parla né del capo politico né della leadership del Movimento. È una procedura interna per modificare lo statuto del gruppo, è legittimo e rientra nelle dinamiche del gruppo parlamentare, ed è firmato da persone con cui lavoriamo ogni giorno. Credo che sia stato un grande malinteso".

Poi, a margine dell’Assemblea Onu, Di Maio sottolinea nuovamente: "Ho letto il documento con 70 firme, fa una rivendicazione legittima, ci lavorano degli amici. Per questo voglio fare un appello alla deontologia di chi ha scritto che quei 70 erano contro di me, non è stato giusto".

DESSÌ - E arriva anche la precisazione del senatore Emanuele Dessì. "Viste le ricostruzioni della stampa, ci tengo a precisare che le 70 firme raccolte servono semplicemente a convocare un'assemblea del Gruppo del Movimento 5 Stelle al Senato - sottolinea - al fine di discutere eventuali modifiche al regolamento del gruppo stesso. Luigi Di Maio non è in discussione".

"La modifica al regolamento serve per far in modo che il Gruppo sia messo in grado di produrre proposte operative da dare a Di Maio. Questo processo, rispettoso delle regole e democratico, è stato strumentalizzato ad arte per portare un attacco al Movimento 5 stelle e al suo leader".

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