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"Matteo come Matteo, Renzi e Salvini uguali"

16 ottobre 2019 | 10.25
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Oltre le tifoserie, sui social si fa vivo il partito dei disillusi: "Destra e sinistra mangiano tutti"

(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

Non solo tifoserie. Il duello tv di ieri sera, che ha visto affrontarsi nel salotto di Vespa i due 'Mattei' - Renzi e Salvini - non ha attirato solo i sostenitori dei due leader. A spiccare fra pagelle, fischi e applausi, ecco infatti il 'partito dei disillusi' riversato in massa sui social per ribadire uno dei concetti cari a chi dell'antipolitica ne ha fatto una bandiera: "Tanto sono tutti uguali".

Matteo come Matteo, insomma, per chi (tantissimi a dire il vero) giudica le parole dei due politici come "trite e ritrite", "identiche", "uguali da almeno vent'anni". Nessuno spazio concesso alla riflessione, i 'disillusi' bocciano di netto anche solo l'idea di dedicare la seconda serata di Rai 1 a un dibattito politico. "Meglio i cartoni con mia figlia che queste cazz...", sbottano, mentre ripetono in mille forme diverse lo stesso concetto: "tanto mangiano tutti uguale", "nonna diceva 'è tutto un magna magna' e aveva ragione", "fascisti e comunisti? mangiano uguale sulle spalle nostre". Perché d'altra parte perdere tempo a guardare un dibattito se poi "del voto della gente se ne fregano e niente cambia"? E tra i 'must' del qualunquismo elettorale, ecco ritornare alla ribalta anche una delle citazioni più amate dai social e attribuita a Mark Twain: "Se votare facesse qualche differenza - tuonano ripetendo come un mantra - non ce lo lascerebbero fare". E allora tanto vale spegnere la tv, "che tanto 'sti cazzari dicono sempre le stesse cose e io c'ho sempre di meglio da fare".

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