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Fecondazione: Ucraina patria utero in affitto, sconti su siti web in italiano (2)

26 febbraio 2014 | 11.04
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(Adnkronos Salute) - Da un punto di vista procedurale, come ha spiegato un legale, Giorgio Muccio, che ha seguito diversi casi di coppie finite in tribunale dopo essere tornate in Italia con un bebè ottenuto da madre surrogata, "le coppie si presentano all'ambasciata di Kiev per chiedere il cosiddetto passaporto temporaneo per rientrare in Italia con il bebè, presentano l'atto di nascita compilato secondo la legislazione ucraina. Un documento vero dal punto di vista formale, perché fatto secondo una legge che permette la maternità surrogata ma non vero per la legislazione italiana".

La questione, secondo il parere del legale, "è che, in base alla Convenzione dell'Aia del 1961, la coppia non fa alcun falso presentando quel documento. Loro non attestano di essere genitori biologici, ma chiedono la registrazione dell'atto di nascita ucraino (ritenuto autentico secondo la legge ucraina ) all'ufficiale di stato civile" italiano. "Il documento viene girato dall'ambasciata all'ufficiale di stato civile della località in cui ha la residenza la coppia. Se ci sono dubbi circa l'autenticità parte anche la segnalazione. E ormai succede regolarmente, perché credo che le ambasciate abbiano ricevuto disposizioni in tal senso".

Alcune sentenze, come quella del tribunale di Milano, "hanno comunque concluso che non c'è falso né reato. Maggiori problemi si hanno quando non c'è corrispondenza del Dna del bimbo con quello dei genitori italiani". Come è successo per esempio a una coppia di cremaschi, accusata di alterazione di stato civile, alla quale è stato tolto il bimbo e affidato a un istituto.

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