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Firme false per liste elettorali Carbonia, 22 indagati: tra loro 6 consiglieri comunali

26 dicembre 2016 | 18.26
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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E’ di 22 persone il bilancio degli indagati nell’indagine dei Carabinieri della Compagnia di Carbonia (Carbonia Iglesias) relativa alla regolarità delle firme apposte per la sottoscrizione delle liste elettorali per le elezioni comunali del 5 giugno scorso. Si tratta di 15 persone, tra operai, disoccupati, casalinghe e pensionati, tutti residenti a Carbonia. Tra loro anche sei ex consiglieri comunali.

I 15 indagati hanno sottoscritto due liste elettorali rendendosi responsabili di violazione del Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali, uno per aver falsificato la firma del padre apponendola in una lista per la presentazione dei candidati accusato di falso materiale commesso dal privato e 6 ex consiglieri comunali uscenti per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.  

I sei ex consiglieri comunali hanno invece autenticato le firme (ai sensi dell’art. 21 co. 2° del d.p.r. nr. 445 del 28.12.2000), in diversi elenchi dove le persone, sentite a sommarie informazioni testimoniali dai carabinieri, "hanno disconosciuto la loro firma perché palesemente falsa e pertanto si sono resi responsabili del reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici"  

Le indagini, sono scaturite dalle anomalie e irregolarità riscontrate dalla Commissione elettorale, che ha vagliato la  documentazione presentata dalle liste per l’ ammissione delle candidature all’ elezione alla carica di sindaco e di consigliere comunale nella tornata elettorale del 5 giugno 2016 per il comune di Carbonia.  

Gli accertamenti effettuati hanno permesso di accertare che nelle liste elettorali c’erano diverse firme false e le firme di diverse persone riportate  su più liste, il tutto avvallato dai presentatori della lista, tutti consiglieri comunali allora in carica. Le liste coinvolte risultano essere 10.  

Caso analogo si è verificato ad Orgosolo (Nu) dove il 24 dicembre i poliziotti della Digos della Questura di Nuoro hanno eseguito l’ordinanza di misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Orgosolo a carico del sindaco Dionigi Deledda e del segretario comunale Gloria Fiore. Il provvedimento è stato emesso nell’ambito del Procedimento penale che vede indagato il primo cittadino e la Segretaria comunale per la falsificazione delle firme per la presentazione delle liste "Murales" ed "Orgolesi", in occasione delle consultazioni elettorali dello scorso 5 giugno.  

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