Il parlamentare di Forza Italia annuncia all’Adnkronos: “La nostra mozione sarà discussa mercoledì al Senato. L’Onu e l’Europa nei campi in Africa distinguano chi scappa dai luoghi di guerra, da tutto il resto che sta assumendo dimensioni bibliche”
”Mercoledì al Senato sarà discussa la nostra mozione con la quale chiediamo il blocco dell’operazione ‘Mare Nostrum’ davanti a una situazione disastrosa”. E’ quanto annuncia il vicepresidente del Senato e parlamentare di Forza Italia Maurizio Gasparri che all’Adnkronos spiega: “Intervenga la comunità internazionale, in Africa e nel Mediterraneo. L’Italia non può continuare a trasportare a sue spese questi immigrati, quasi andandoli a prendere nelle acque territoriali libiche”. Gasparri chiede che “ora, al Senato si faccia chiarezza su queste vicende, con Lampedusa che è diventata un set per la propaganda civica della sinistra. Bisogna bloccare questa operazione ‘Mare Nostrum’. L’Onu e l’Europa nei campi in Africa distinguano chi scappa dai luoghi di guerra, da tutto il resto che sta assumendo dimensioni bibliche: alla fine, tutti si sposteranno verso l’Italia che assicura un trasporto gratuito e un’accoglienza automatica, con un meccanismo demenziale che favorisce anche i guadagni dei trafficanti di esseri umani e che invece va interrotto”.
Ma con il blocco dell’operazione ‘Mare Nostrum’, non si rischia di ricominciare a contare i morti nel Mediterraneo? “No, se li si blocca prima sulla terraferma - risponde Gasparri - come a suo tempo fu fatto, firmando gli accordi con la Libia di Gheddafi, prima di una guerra sbagliata voluta da Sarkozy, Cameron, Obama e Napolitano mentre Berlusconi cercò di mettere in guardia dal vuoto che si sarebbe creato in quel Paese”. Una voce che si è spesso levata in favore dell’operazione ‘Mare Nostrum’ è quella di Papa Francesco, della Chiesa e delle sue associazioni umanitarie, per le quali la prima emergenza è quella di salvare le vite umane. Cosa risponde? “Ripeto: per salvare le vite umane bisogna fare in modo che queste persone non partano. E riflettere sugli errori fatti in passato”.
Sottolinea Gasparri: “Io sono cattolico, ma penso che questo commercio di persone sia poco religioso e non debba prestarsi a un ricatto morale. E’ facile per qualcuno parlare e scaricare sugli Stati laici la responsabilità, l’onere, il costo e il disagio di questa operazione. Di buone intenzioni è lastricata anche la via dell’inferno... Spetta al Parlamento fare luce e dire con chiarezza come stanno le cose”, conclude.