
Le Brigate Al Qassam fanno sapere che si stanno compiendo "grandi sforzi per recuperare i corpi rimanenti". Trump avverte: "Se Hamas non rispetta l'accordo l'Idf riprenderà i combattimenti". Domani la riapertura del valico di Rafah
Riconsegnate da Hamas nella serata di oggi, martedì 15 ottobre, altre due bare con i corpi di ostaggi israeliani morti a Gaza. Lo ha annunciato l'Idf affermano che la Croce Rossa ha informato l'esercito di aver ritirato poco fa le due bare.
La Croce Rossa sta ora portando le bare alle truppe dell'Idf all'interno di Gaza, dove si terrà una piccola cerimonia, presieduta da un rabbino militare. I resti saranno poi prelevati per l'identificazione. Hamas non ha reso note le identità degli ostaggi consegnati.
L'ala armata di Hamas, le Brigate Qassam, hanno fatto sapere che il gruppo ha rispettato gli impegni assunti nell'ambito del piano di Trump per Gaza, per quanto riguarda i prigionieri israeliani a Gaza. "La resistenza ha rispettato quanto concordato e ha consegnato tutti i prigionieri viventi in suo possesso e i corpi a cui ha accesso", si legge in una breve dichiarazione. "Per quanto riguarda i corpi rimanenti, sono necessari notevoli sforzi e attrezzature speciali per cercarli e recuperarli, e stiamo facendo grandi sforzi per chiudere questo fascicolo".
Ma il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu fa sapere che "non scenderemo a compromessi su questo punto e non interromperemo i nostri sforzi finché non restituiremo l'ultimo ostaggio deceduto, fino all'ultimo", ha detto Netanyahu.
Il piano di cessate il fuoco introdotto dal presidente Trump prevedeva la consegna di tutti i prigionieri, vivi e morti, entro una scadenza fissata per lunedì. Ma secondo l'accordo, se ciò non fosse avvenuto, Hamas avrebbe dovuto condividere le informazioni sui rapiti deceduti e cercare di consegnarli il prima possibile. Hamas e la Croce Rossa hanno affermato che recuperare i resti dei prigionieri morti è una sfida difficile a causa della vasta distruzione di Gaza, e Hamas ha detto ai mediatori che alcuni si trovano in aree controllate dalle truppe israeliane.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato alla Cnn di aver preso in considerazione l'idea di consentire a Israele di riprendere i combattimenti a Gaza nel caso in cui Hamas non rispettasse i suoi impegni sottoscritti nell'accordo di cessate il fuoco con Israele, affermando che ciò avverrebbe "non appena lo dovessi dire io".
Dovrebbe riaprire domani al transito di persone e veicoli, il valico di Rafah, porta d'ingresso fondamentale per gli aiuti umanitari nell'enclave palestinese che collega l'Egitto alla Striscia di Gaza. Lo ha riferito una fonte diplomatica al Times of Israel, precisando che la riapertura sarà supervisionata dall'European Union Border Assistance Mission (Eubam).
Le autorità israeliane hanno però nel frattempo notificato alle Nazioni Unite la riduzione del numero di camion con aiuti autorizzati a entrare nella Striscia o lo slittamento degli ingressi a causa del numero limitato delle salme degli ostaggi morti durante il sequestro restituiti da Hamas, ha reso noto la portavoce dell'Onu, Olga Cherevko. "Abbiamo ricevuto la comunicazione (del ritardo o dei limiti al numero dei camion, ndr) dalle autorità israeliane e continuiamo a incoraggiare le parti a rispettare gli accordi definiti negli accordi di cessate il fuoco", ha affermato parlando con la Reuters, come rende noto Cnn. Israele aveva anticipato l'intenzione di ridurre a 300, della metà, il numero di camion con aiuti che da oggi sarebbero entrati a Gaza e che non sarebbe stato autorizzato l'arrivo di combustibili o gas.
L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha dichiarato di essere pronta a gestire il valico di Rafah, luogo di transito chiave tra Egitto e la Striscia di Gaza per gli aiuti. Lo ha dichiarato Mohammad Shtayyeh, inviato speciale del presidente dell'Anp Mahmoud Abbas. ''Ora siamo pronti a intervenire nuovamente e abbiamo notificato a tutte le parti interessate che siamo pronti a gestire il valico di Rafah'', ha aggiunto.
Due palestinesi sono stati uccisi dalle Idf nel quartiere di Shejaiya, nella parte orientale di Gaza City. Lo ha riferito il Times of Israel, citando media palestinesi. Mentre il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha dichiarato che nove persone sono state uccise e 35 sono rimaste ferite nell'ultimo giorno di operazioni delle Idf nella Striscia di Gaza. Secondo il ministero, dallo scoppio della guerra, nella Striscia sono state uccise 67.938 persone e 170.169 sono rimaste ferite.
Hamas denuncia "la grave violazione dell'accordo (per la tregua a Gaza, ndr) da parte dell'Idf, con l'uccisione di civili a Shejaiya e Rafah" e chiede "ai mediatori di costringere Israele a rispettare i suoi impegni". Il portavoce, Hazem Qassem, ha assicurato che Hamas, dal canto suo, sta rispettando gli impegni presi.
Intanto due delle quattro salme consegnate ieri da Hamas sono state identificate: sono quelle del soldato Samir Nimrodi, sequestrato dalla base del valico di Erez il 7 ottobre del 2023, a 19 anni, e Uriel Baruch, 35 anni, rapito al festival Nova. La restituzione della salma di Samir è la prima conferma della sua morte. La famiglia ha denunciato, in un comunicato diffuso nelle ultime ore, che "era stato rapito crudelmente dalla sua base e ucciso da Hamas durante il sequestro".
Uriel era insieme all'amico Michel Yoav al rave. I due erano riusciti subito a fuggire sull'auto di Uriel ma una cellula di Hamas aveva aperto il fuoco contro la macchina al Mafalsim Junction. Video diffusi in quei giorni avevano mostrato le immagini di Michael, morto nell'auto, e di Uriel, steso a terra fuori. Ma non si era più saputo nulla di lui. La famiglia era stata in un primo momento informata dai militari dell'Idf che era stato probabilmente portato a Gaza. In seguito, nel marzo dello scorso anno, nuovi elementi di intelligence avevano indicato che Uriel era stato ucciso il 7 ottobre e che a Gaza era stato portato il suo corpo già privo di vita.
La terza salma restituita da Hamas ieri sera appartiene ad Eitan Levy, 53 anni, Levy, taxista di Bat Yam, era stato considerato come disperso per 40 giorni dopo il sette ottobre, prima di essere riconosciuto come ostaggio. Dopo 62 giorni, l'Idf aveva informato la famiglia che era stato probabilmente ucciso e che il suo corpo era stato portato a Gaza. Levy aveva lasciato un cliente al kibbutz di Beeri poco dopo le sette del mattino del giorno degli attacchi. Ha subito chiamato il figlio per dirgli dei razzi di Hamas e il figlio ha sentito gli uomini di Hamas arrivare e aprire il fuoco prima che la chiamata fosse chiusa.
Il quarto cadavere restituito ieri sera da Hamas a Israele appartiene a nessuno degli ostaggi, non sarebbe quello di un palestinese, come sostengono gli israeliani, ma di un soldato delle Idf ucciso durante gli scontri con i miliziani nel maggio del 2024. E' quanto sostiene un alto funzionario di Hamas intervistato dall'emittente al-Jazeera, confermando quindi che la salma non appartiene a nessuno dei rapiti il 7 ottobre del 2023.
''Il corpo che il nemico sostiene non appartenga a un israeliano è quello di un soldato catturato durante un’operazione di resistenza'', ha dichiarato la fonte spiegando che il militare israeliano è stato ucciso negli scontri nel campo profughi di Jabaliya. All'epoca l'esercito israeliano smentì Hamas, che aveva rivendicato la cattura di un soldato a Jabalia. ''Le Idf chiariscono che non si è verificato alcun rapimento di un soldato", riferirono allora.
Il giovane soldato Tamir Nimrodi, la cui salma è stata restituita ieri da Hamas, è stato ucciso da un raid dell'Idf, ha reso noto il Forum delle famiglie degli ostaggi. "E' stato rapito vivo dalla base in cui prestava servizio e ucciso da un bombardamento dell'Idf mentre era sequestrato". La famiglia aveva annunciato in un primo momento che Tamir era stato ucciso da Hamas.