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Generale a Salvini: "Pesi le parole"

12 dicembre 2018 | 12.49
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"Un politico deve pesare le parole. Salvini è un ministro in carica, deve avere più oculatezza nel gestire le proprie dichiarazioni dal momento che l'Italia ha sempre cercato, in un'area così delicata del mondo, di mantenere l'equidistanza tra tutte le parti in causa". Il generale Franco Angioni, comandante del contingente italiano in Libano dal 1982 al 1984 nella prima operazione armata italiana all'estero dopo la Seconda guerra mondiale, commenta così all'Adnkronos le parole del ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini, che ha definito Hezbollah 'terroristi islamici'.

I militari italiani dell'operazione 'Leonte', attualmente in attività in Libano nell'ambito della missione Unifil dell'Onu, "sono in questo modo esposti a fraintendimenti e incomprensioni. Chi vuole approfittare della situazione potrebbe trovare pretesti per speculare su parole di questo genere. La cosa mi rattrista perché - rivendica Angioni - i militari italiani in Libano hanno dato prova concreta di saper dimostrare sempre, in tutti questi anni, l'assoluto equilibrio tra le parti".

A parlare all'Adnkronos è anche il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica Militare e attuale presidente della Fondazione Icsa, che commenta così le affermazioni di Salvini: "Una posizione così perentoria mi pare fuori luogo. E' un altro esempio di un comportamento politico tipico di questi tempi che ci ha abituato, anche da parte di altri rappresentanti istituzionali, Trump in primis, ad uscite così perentorie, talvolta bizzarre e comunque mai nel segno di un galateo istituzionale, come eravamo abituati".

"Assumere oggi la parte dell'uno o dell'altro, in una materia delicata come la situazione in Medio Oriente, è un'imprudenza", osserva. A giudizio di Tricarico, Salvini "avrebbe dovuto semplicemente non esprimersi cercando di riconoscere le ragioni di tutti. Evidentemente - sottolinea - le ragioni della questione israelo-palestinese non sono esclusivamente dall'una o dall'altra parte". E' "improbabile", comunque, per Tricarico, che l'esternazione di Salvini si traduca in maggiori rischi per il contingente italiano che prende parte all'operazione 'Leonte' in ambito Unifil.

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